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Aspettando Sanremo, Donne e look indimenticabili

Nel Festival come specchio del Paese come è cambiato l'aspetto e l'atteggiamento delle donne

E’ innegabile come il Festival di Sanremo sia un punto di vista particolare sulla storia del costume e della televisione italiana. Lo ‘specchio del Paese’, come spesso si sente dire. In questo nostro speciale viaggio in attesa della 72esima edizione della kermesse oggi ci focalizzeremo su un particolare aspetto della presenza femminile sul palco dell’Ariston. Abbiamo già affrontato l’aspetto del ruolo che hanno rivestito le donne a Sanremo: da valletta, come voleva la tv del tempo, fino all’evoluzione in co-conduttrice delle ultime edizioni. Come in tutta la tv generalista, specie in prima serata, l’immagine prevalente all’inizio è stata quella angelicata di moglie e madre.

Ma la donna è anche simpatica e adorabile, come quello del 1998 condotto con il suo estremo garbo e la grande ironia da Raimondo Vianello e Veronica Pivetti, i cui tempi comici risultano perfetti per il conduttore. Tutto impreziosita dalla splendida ed eterea Eva Herzigova. Oppure come il tributo alla giovane diva nell’ammirazione costante mostrata nel 1999 dal presentatore e direttore artistico Fabio Fazio nei confronti di una giovanissima Letizia Casta.

Prima serata del 64esimo Festival della canzone italiana

Negli Anni Duemila, siamo precisamente 2009, Paolo Bonolis, ha il vantaggio di essere il conduttore-mattatore, tutto in uno, e sceglie per completarsi l’etoile Eleonora Abbagnato: eleganza e classe innata non le impediranno di arrivare al cuore del pubblico. Nel 2013 è Bianca Balti, che scegliamo per includere l’ultima di una lunga serie di top model, che arriva direttamente dalle passerelle internazionale. Donne splendide, tanto da correre il rischio di quell’alterigia dovuta alla bellezza e ad un mestiere da sogno, che riescono a conquistare affetto e consensi, purché possano rivelare la propria personalità, sul palco del Festival. Come la Balti con il suo spirito ribelle, la sua risata fragorosa ed il sorriso spontaneo.

Antonella Clerici e la piccola Maelle

Se dovessi scegliere l’immagine che più mi evoca qualcosa del Festival di Sanremo, non avrei dubbi nell’indicare Antonella Clerici, seduta al bordo del palco dell’Ariston, che si fa abbracciare dalla piccola Maelle.

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Correva l’anno 2011, la conduttrice, una delle poche donne che hanno avuto il piacere di presentare la
popolare kermesse, avvolta in un fastoso abito da sera, racconta alla figlia quanto tutto il suo successo non sarebbe valso a molto, se non ci fosse stata lei.

Anna Oxa: la trasgressione a Sanremo

Chi ha osato di più a Sanremo? Tutti quelli che l’hanno vista all’epoca vi risponderanno: Anna Oxa. Scolpito nella mia memoria, nonostante fossi una bambina, c’è l’edizione del 1994, targata Pippo Baudo, per la
prima volta anche direttore artistico.
L’interprete barese, da sempre eclettica, decise di optare per un look sofisticato, estremamente sexy creato apposta per lei da Gianni Versace. La sua immagine: capelli raccolti biondo miele, trucco etereo nei toni laminati che riprendono i preziosi abiti, un atteggiamento da dea della guerra, consegna alla storia del Festival uno dei suoi brani più celebri, Senza Pietà.

Bionda vs Mora: lo spettacolo al femminile nell’era Baudo

Ma non si può citare Baudo e non pensare alla dialettica bionda vs mora che ha scelto al suo fianco per le edizioni in cui da semplice conduttore si è trasformato in vero deus ex machina della kermesse: nel 1995 appaiono Claudia Koll ed Anna Falchi. La prima, salita alla ribalta delle cronache come protagonista di un film di Tinto Brass, sfruttò l’immagine nazional popolare concessale dal Festival, per rivestire ruoli meno accattivanti e più adatti alla prima serata. La Falchi, giocò sulla presunta rivalità con la collega per essere sempre più al centro dell’attenzione.

Pippo Baudo malattia non sarà a Sanremo
Pippo Baudo Festival di Sanremo 2008

La bionda e la mora, vestite sempre di colori contrastanti, in fondo facevano da giusta cornice al mattatore, pura sintesi dell’essenza nazional popolare. Nelle tredici edizioni della sua conduzione, Pippo Baudo ha saputo creare ad arte sodalizi o rivalità, mixando etnie, personalità e professioni. Sabrina Ferilli e Valeria Mazza, apparentemente il diavolo e l’acqua santa, sempre una mora e una bionda, semplici vallette ancora, ma fisse nella memoria in un’edizione che raccolse un enorme gradimento da parte del pubblico. Attrice di successo, con una carriera tutta in discesa l’una e top model dalla caratura internazionale l’altra, hanno creato grande clamore con i loro outfit, vestite da stilisti di respiro internazionale ma simboli del
tricolore, Dolce&Gabbana per l’una e Versace per l’altra.

Sanremo sexy: Valeria Marini come Jessica Rabbit e la farfallina di Belen

E poi qualcuna spinse sull’acceleratore. In primis non si può non citare Valeria Marini nell’edizione con Piero Chiambretti, angelo-diavolo guastatore, e la conduzione dell’inossidabile Mike Bongiorno, alla fine degli Anni ’90. Il comico decise di planare sul palco dell’Ariston vestito da angelo, con tanto di ali enormi e smocking bianco
e di cercare di conquistare una biondissima Valeria/Jessica Rabbit, in perfetto abito ispirato al celebre cartone animato. Uno sketch leggendario.

Come è rimasta agli annali un’altra scena che ritrae Belen Rodriguez, nel 2012, che scendendo
le celebri scale del teatro, complice uno spacco davvero profondo, mostrò un tatuaggio piuttosto intrigante,
ed il doppio senso della farfallina divenne virale, e non si può fare a meno di citarlo anche oggi. In entrambe le edizioni consecutive con la showgirl argentina ed Elisabetta Canalis, si alternarono creando un connubio
frizzante amatissimo dal grande pubblico.

I monologhi: finalmente le donne parlanti

Infine tornando ai giorni nostri, non si può non fare un cenno ad Elodie. Il suo monologo, così toccante, in un momento così difficile per il Paese. Soprattutto per i più giovani, sentire dichiarare da un loro idolo che è
sbagliato non sentirsi all’altezza, che è necessario sapersi mettere in gioco, che se anche la vita ci pone di fronte degli ostacoli, se volessimo, noi potremmo superarli, è stato davvero importante. Erano a causa della pandemia in molti forse per la prima volta davanti alla Tv. Soprattutto, è degno di nota l’aver dichiarato, mettendosi a nudo, che non è semplice farlo; che non è semplice non sentirsi all’altezza; ma bisogna impegnarsi e rischiare.

Elodie
Credo che tutto questo puzzle, così variegato e poliedrico, fatto di moda, di canto, di danza, di arte; ma anche comicità, delicatezza, sentimenti ed emozioni, sia una sorta di mash-up che racchiuda alcuni tra i
momenti più celebri della più popolare kermesse canora. Che continua a suscitare in noi interesse e curiosità, nonostante siano trascorsi oltre settant’anni.

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Emanuela Arcidiacono

Tv, Glamour, Spettacolo & Musica

Milanese, gestore finanziario, dopo la maturità scientifica intraprende un percorso di studi universitari in ambito economico. Una bancaria con il sogno nel cassetto del giornalismo, per cui collabora attivamente con la testata online Ticino Notizie da oltre dieci anni. Affascinata dallo scintillio del glamour, del mondo della moda, dello spettacolo, della cultura, del senso del bello, è esperta di costume e di bon ton.
Autrice del blog #imieiprimi40anni, diario di una giovane spericolata che è fortemente convita che la vita cominci a 40anni.

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