Netflix e i brand fashion e beauty che hanno chiuso le attività in Russia
Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, il mondo ha manifestato il suo dissenso in ogni modo: i brand di alta moda, ad esempio, oltre a versare donazioni hanno chiuso gli store in Russia
Sono diverse le realtà del mondo della moda e dell’intrattenimento che hanno deciso di fare un passo indietro a sostegno dell’Ucraina, attaccata dalla Russia. Netflix, ad esempio, ha tagliato i ponti con la nazione di Vladimir Putin e altre realtà d’alta moda hanno chiuso gli store su territorio russo.
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, l’Europa ha cercato in tutti i modi di limitare i danni e giungere rapidamente ad una tregua. Ma l’attacco all’Ucraina è partito il 24 febbraio 2022 ed è ancora in corso, motivo per cui diversi brand del mondo dello spettacolo così come della moda e del beauty hanno deciso di comportarsi di conseguenza.
Netflix, ad esempio, ha preso una decisione importante che penalizza moltissimo la popolazione russa, così come altri brand del fashion system hanno chiuso i propri negozi. Scopriamo cosa sta succedendo in Russia.
Russia, i brand che hanno chiuso le attività a sostegno dell’Ucraina
Tanti sono i brand che hanno fatto un passo indietro, decidendo di chiudere le proprie attività in Russia per sostenere gli Ucraini in un momento di forte difficoltà. Così come sono tantissimi i brand che si stanno mobilitando per la pace, utilizzando le proprie piattaforme per raccogliere donazioni e risorse. Tra i brand che hanno deciso di chiudere i negozi in Russia, sospendendo anche le attività di e-commerce, vi è Chanel.
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La maison, come riporta People, ha chiuso i negozi in Russia e sospeso le attività di e-commerce nel paese. Inoltre ha donato 2 milioni di dollari a CARE e UNHCR-UN Refugee Agency, due organizzazioni di soccorso. La maison ha annunciato la sua decisione attraverso un post Instagram. Anche L’Oreal Paris, gigante della cosmetica, ha donato 1 milione di euro collaborando con organizzazioni no profit locali e internazionali per aiutare le persone in fuga dall’Ucraina. E anche le case di alta moda che rispondono al marchio LVMH hanno scelto di chiudere 124 store in Russia: i cittadini quindi non potranno più accedere ai negozi di brand come Dior, Fendi, Givenchy, Marc Jacobs, Louis Vuitton, Stella McCartney e altri. In più LVHM ha donato 5 milioni di dollari per sostenere il Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Giorgio Armani, dopo aver scelto di sfilare senza musica alla Milano Fashion Week come segno di rispetto nei confronti dell’Ucraina, ha annunciato di aver donato 500mila euro all’UNHCR per assistere i profughi. E tante altre realtà fashion hanno mostrato solidarietà al popolo ucraino come Gucci, Balenciaga, Burberry, Ermete, Valentino, Adidas, Richemont, H&M, Asos, Puma e Mango.
Netflix chiude in Russia
Il colosso dello streaming ha sospeso il suo servizio, una scelta importante volta a sottolineare il suo sostegno nei confronti del popolo ucraino sotto assedio. Con la sospensione del servizio, i cittadini russi non possono quindi usufruire dei contenuti presenti nel catalogo Netflix. La scelta non arriva di punto in bianco, poiché il colosso dello streaming aveva già annunciato ad inizio marzo 2022 che avrebbe sospeso i servizi su territorio russo. Inoltre la piattaforma stava lavorando a diversi progetti originali russi. Aveva anche avviato le riprese dello show thriller diretto da Dasha Zhuk ma, considerando il quadro mondiale, ha preferito tagliare completamente i ponti con la Russia, anche a discapito dei propri prodotti. Un portavoce ha dichiarato a Variety la decisione di Netflix: “Date le circosatnze sul campo, abbiamo deciso di sospendere il servizio in Russia“.
Netflix tuttavia non è l’unica azienda ad aver deciso di chiudere i rapporti con la Russia. Anche realtà mondiali come Apple e Microsoft hanno annunciato di aver sospeso le vendite in Russia, così come Ikea e Nike hanno precisato che non evaderanno neppure gli ordini online. Tutti gli studi principali d’intrattenimento hanno spiegato che, come Netflix, non distribuiranno più i loro film e serie TV in Russia.
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