Luca Zingaretti è “Il Re”: dimenticate Montalbano e accogliete Bruno Testori
Abbiamo assistito in anteprima ai primi due episodi della nuova serie Sky con Luca Zingaretti: ecco cosa aspettarsi
Si è tenuta oggi 16 marzo a Roma la conferenza stampa di presentazione della nuova serie Sky Original Il Re. Primo prison drama italiano, dal sapore internazionale, vede nel ruolo principale di Bruno Testori Luca Zingaretti, nei panni del controverso direttore di un carcere. Anche noi di VelvetMag abbiamo preso parte.
Debutterà il 18 marzo su Sky Atlantic e in streaming su NOW (e sarà sempre disponibile on demand) Il Re, fra i primi prison drama italiani, con Luca Zingaretti. Una produzione Sky Studios con Lorenzo Mieli per The Apartment e con Wildside, entrambe società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Zocotoco. Il Re, in otto episodi diretti da Giuseppe Gagliardi, vede Zingaretti protagonista nei panni del controverso direttore di un carcere di frontiera, sovrano assoluto di una struttura – il San Michele. Qui nessuna delle leggi dello Stato ha valore, perché il bene e il male dipendono unicamente dal suo giudizio. Nel cast, anche Anna Bonaiuto, Isabella Ragonese, Barbora Bobulova e Giorgio Colangeli.
Il Re, presentazione del primo prison drama italiano
A prendere la parola per prima, in occasione della conferenza stampa di presentazione de Il Re che si è tenuta oggi a Roma, è stata Antonella D’Errico. L’Executive Vice President Programming Sky Italia ha esordito, affermando: “Un progetto molto rilevante da un punto di vista sociale e pubblico, perché si parla di carceri e dal punto di vista umano, perché si parla di relazioni.” – aggiungendo riguardo al Bruno Testori di Luca Zingaretti – “Un protagonista che spiazza perché siamo abituati a vederlo in altre vesti. È un cattivo che però ci garantisce una tranquillità. Un cattivo certamente da indagare.”
Ha preso la parola poi Nils Harthmann, Senior vice president di Sky Studios Italia e Germania, precisando: “I cattivi funzionano se sono costruiti bene e se sono complessi. È questo lo è.” La parola è poi passata al regista, Lorenzo Mieli, in videocollegamento, che ha spiegato la genesi de Il Re: “È nato credo più di due anni fa […] quando Luca venne da me con un’idea: raccontare con un genere come un prison drama una verità, cioè cose molto complesse da raccontare. L’uso della violenza, negoziare con i criminali per ottenere la pace. È una serie di finzione, ma con temi veri, per cui c’è stato bisogno di tanto studio.”
Luca Zingaretti parla del suo Bruno Testori: “Un uomo che ha perso la strada”
Bruno Testori ha una sua personalissima idea di giustizia che mette in pratica quando si accorge che il suo mondo sta per crollare. E, a svelarci la personalità complessa dietro questo villain inedito ma mai scontato, a capo de Il Re, è lo stesso Luca Zingaretti. “Bruno è prima di tutto un regalo per me, da tempo desideravo lavorare con Sky perché ha cambiato tempo e modo di raccontare.” – confessa il celebre volto di Montalbano, proseguendo – “È un uomo che ha perso la strada, la bussola, suoi punti. È come il colonnello di Apocalypse Now, che ha perso la sua missione. […] Ma strada facendo ha visto tanti orrori, ha commesso tanti errori e ha perso se stesso e ha distrutto la sua vita. Questa è la sua parabola: fa delle cose non giuste, sbagliate, cattive. Però il nostro desiderio è di restituire al pubblico un modo di riflettere su cose che fanno tutti. A noi piacerebbe che un certo punto uno si domande ‘io cosa avrei fatto in quel momento?’ Ciò permette di creare non un’empatia ma comunque una comprensione del personaggio.”
La serie racconta le dinamiche di potere all’interno di un carcere e, soprattutto, la perdita del controllo da parte del responsabile della struttura. Quello di Testori non è tuttavia un personaggio facilmente inquadrabile, perché sfugge dalla bidimensionalità e dalla dicotomia bene-male. Lui si piazza infatti questa posizione ibrida, difficilmente riassumibile. Questa dinamica si estende, inoltre, a tutti gli altri personaggi. Una complessità, d’altronde, che riflette la tematica che Sky ha voluto raccontare, ovvero il dramma carcerario. Il tema delle carceri è infatti un po’ “la cartina di torna sole dello stato di salute della democrazia.” Un altro punto fermo di Bruno sono le donne che ruotano attorno alla sua vita: l’ex moglie Gloria (Bobulova), la PM (Bonaiuto).
Le “donne” di Testori
Si è poi espressa Anna Bonaiuto, antagonista di Testori che ne Il Re interpreta il PM che indaga sulla rete di illeciti a capo di Bruno. E, sul suo personaggio, l’interprete afferma: “È una donna con la bilancia in mano della giustizia, è la sua ossessione. È una donna che ha rinunciato alla sua vita privata per questa sua ossessione. Ed è una donna, quindi deve faticare dieci volte di più nel lavoro. Lei si è messa anche una specie di corazza… è una anche spiritosa, sarcastica e certe volte irritante.” Gloria (Barbara Bobulova) è invece la parte più intima di Testori insieme alla figlia Adele: “Gloria rappresenta il lato intimo di Bruno Testori. Sono felice di far pare del “coro” intorno a Bruno: il mio personaggio mi piace perché è una sorta di bussola per Bruno.”
Il Re e Il commissario Montalbano? “Non comparabili“
Bruno è dunque un “mitomane”, per certi versi, come afferma Luca Zingaretti: “Decide di farsi Dio, di costruire un suo quadro di giudizio.” Un personaggio decisamente agli antipodi rispetto alla “creatura” nata dalla penna di Andrea Camilleri, Il commissario Montalbano. A chi traccia un rapporto con Montalbano, focalizzandosi sul diverso concetto di giustizia di Testori, Zingaretti replica dunque: “Mi riesce veramente difficile fare una comparazione perché sono due mondi diversi. Montalbano è come se fosse un personaggio costruito nella commedia dell’arte, una maschera. […] è un universo che non esiste. Lì è stato fatto un grande lavoro da parte nostra per rendere tutto credibile, ma è il mondo delle favole. La realtà che raccontiamo noi è completamente diversa, che non ha niente a che vedere con la commedia dell’arte.”
Zingaretti, sul Bruno Testori de Il Re, aggiunge: “Pensa come un uomo vero, con dei problemi reali e importanti. Le vedo come due cose che appartenendo a due universi diversi non possono essere comparabili.” Pur precisando più avanti: “Io ho vissuto l’esperienza con il personaggio di Andrea Camilleri volontariamente lunga. […] Lo rifarei anche domani!” In effetti, la produzione ha previsto anche un periodo di studio del contesto carcerario a contatto con chi quell’ambiente lo vive ogni giorno sulla propria pelle, con lo scopo di conferire quel medesimo grado di realismo. Ma questo microcosmo dispotico incentrato sulla figura di Testori, questa sua “megalomania” non può che tracciare un parallelo con la drammatica situazione di un altro “potente” che ha trasceso la sua dimensione del potere: Putin. “Che cosa dire se non che sono attonito davanti a queste scelte… non potrei che ripetere quello che tutti pensano. L’unica cosa è che dopo due anni e mezzo che stavamo vedendo la luce in fondo al tunnel e ci ritroviamo sconfortati in telegiornali che ci propinano notizie di morte.”
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