La seconda stagione di Euphoria è finalmente approdata in Italia – merito di Sky – e Zendaya in una recente intervista a Collider ha raccontato quanto è stato difficile interpretare la sua Rue. La serie TV ideata da Sam Levinson segue un gruppo di teenagers impegnati a ritrovare se stessi nonostante le difficoltà della vita, vivendo intensamente amori e amicizie. Rue Bennett è il personaggio interpretato da Zendaya. Nella prima stagione, Rue è alle prese con la morte del padre e, per sconfiggere i demoni dentro di sé, cede alle sostanze stupefacenti. L’incontro con Jules è l’unica nota positiva della sua vita. Nella seconda stagione arriva un nuovo personaggio che metterà a dura prova il legame fra le due amiche, soprattutto perché è attratto da entrambe. Il personaggio in questione è Elliot, interpretato da Dominic Fike.
Zendaya riflette su Rue in Euphoria 2
Riguardo il percorso di Rue, Zendaya ha spiegato che non è stato facile interpretare questo personaggio, ancor di più nella seconda stagione. “È tutto piuttosto doloroso, ci tengo molto a lei. Mi preoccupo anche del suo futuro, tengo alla sua felicità. Non è solo perché penso che sia un personaggio che ho imparato ad amare, ma penso anche che sia la rappresentazione di così tante persone che hanno a che fare con i suoi stessi problemi. Il mio obiettivo è che, anche quando tocca il fondo, tu continui a fare il tifo per lei, ad amarla, ad empatizzare con lei, credere che ci sia ancora una speranza, un futuro che l’attende, e che merita amore e felicità, anche se crede di no“.
L’attrice ha spiegato che è stato complicato interpretare questo personaggio non soltanto per la mente, ma soprattutto per il fisico. “Non è stato facile. La tua mente sa che non è reale, ma il tuo corpo no. È difficile essere nei panni di qualcuno e fare cose che non vorresti mai dire o fare alle persone a cui tieni. So che devo farlo perché è la storia di Rue e appartiene a lei, ma come Zendaya non è divertente”.
Zendaya ha ancora speranza per Rue
Se Rue tocca il fondo in questa stagione? Per l’attrice non è esattamente così. “Penso che faccia parte del suo viaggio ed è una decisione che alla fine deve prendere da sola. Quale sarà la cosa che fermerà questo ciclo infinito di dolore? I temi principali per me sono speranza, empatia e redenzione e ricordare a noi stessi che non siamo la cosa peggiore che abbiamo mai fatto“.
Come aveva già raccontato il regista tempo prima, il personaggio di Rue ha delle forti note autobiografiche poiché si ispira alla storia vera di Sam Levinson. Nel corso dell’intervista, Zendaya menziona la sua storia e si lega a quella speranza. “Sono sempre stata in grado di superare le parti più difficili di Rue ricordando a me stessa che Rue è un’estensione di Sam, e se Sam è stato in grado di fare qualcosa di bello nella sua vita, ed è stato in grado di andare avanti, guarire e crescere, allora forse può farlo anche Rue“. In conclusione, Zendaya è convinta che c’è ancora speranza per il suo personaggio. “Devi restare con Rue, nella speranza che ne esca entro la fine della stagione. La speranza è un fattore importante in questo. La dipendenza è qualcosa che non riguarda solo Rue. Influisce sulla sua famiglia, sui suoi cari, sulla sua relazione, e non è qualcosa di cui lei è l’unica vittima“.
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