Non è possibile pensare al commovente funerale di Lady Diana senza ricordare la magistrale esibizione di Elton John. Eppure i documenti pubblicati dal National Archives suggeriscono che c’erano preoccupazioni in vista della sua performance di Candle in the Wind durante la celebrazione. La regina Elisabetta, infatti, a quanto pare, non era molto convinta che fosse appropriata. Sulla cosa intervenne personalmente il decano di Westminster Abbey.
Come Candle in the Wind è diventato il simbolo del funerale di Lady Diana
La versione originale di Candle in the Wind è stata scritta nel 1973 in onore di Marylin Monroe, morta 11 anni prima. Dopo la morte prematura di Lady Diana in un incidente automobilistico a Parigi nell’agosto 1997, Elton John, che era stato un buon amico della principessa, ha riscritto i testi in sua memoria, cambiando la famosa frase di apertura da “Arrivederci Norma Jean” (il vero nome della Monroe) a “Addio, rosa d’Inghilterra“. I nuovi testi, però, destarono preoccupazione tra i Windsor, perché erano “troppo sentimentali“. Ma il decano dell’Abbazia di Westminster, il reverendo Arthur Wesley Carr ha sostenuto il cantante con la Regina.
II decano, infatti, dichiarò che consentire la performance sarebbe stato un gesto “fantasioso e generoso” per il pubblico, specialmente per coloro che avrebbero voltato le spalle alla famiglia reale dopo la morte di Diana. Il dottor Carr scrisse una nota sulla questione al tenente colonnello Malcolm Ross, un membro anziano della Casa Reale che sovrintendeva alle negoziazioni del servizio funebre tra la famiglia di Diana e Buckingham Palace. Dai documenti segreti, dunque, è emerso che Carr scrisse una lunga nota al Palazzo. “Questo è un punto cruciale del servizio e noi esortiamo all’audacia – ha scritto – È lì che accade l’imprevisto e qualcosa del mondo moderno rappresentato dalla principessa. Suggerisco rispettosamente che qualsiasi cosa classica o corale (anche un classico popolare come qualcosa di Lloyd Webber) è inappropriata”.
L’appello del decano ha convinto Buckingham Palace
Continuando il suo accorato appello, il decano Carr ha scritto: “Meglio sarebbe la canzone di Elton John (conosciuta a milioni e la sua musica è stata apprezzata dalla principessa), che sarebbe potente. Ha scritto nuove parole sulla melodia che viene ampiamente suonata e cantata in tutta la nazione in memoria di Diana. È sempre alla radio“. Il decano di Westminster, infatti, doveva ottenere prima il permesso della regina Elisabetta per autorizzare la performance in onore di Lady Diana. Nella lettera ha, inoltre, sostenuto che se i testi erano “troppo sentimentali“, non era comunque una “cosa negativa dato l’umore nazionale“.
La lettera è stata consegnata in copia anche alla residenza dell’allora Primo Ministro inglese, Tony Blair, ma non vi è alcuna traccia di risposta. Alla fine, però, come tutti sanno, l’esibizione avvenne e con grande successo. Westminster aveva previsto un piano B, e nel caso di annullamento dell’esibizione avrebbe suonato un sassofonista. Candle in the Wind 1997, poi nota anche come Goodbye England’s Rose, è diventato uno dei più grandi successi della carriera del cantante. Il brano è rimasto al primo posto per 14 settimane, diventando così la canzone più a lungo in vetta alle classifiche.
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