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Ossessione per i selfie: uno studio rivela gli effetti sulla memoria delle persone

Gli effetti dei selfie sugli "ossessionati" ma anche sui meno dipendenti dall'auto-scatto

La mania per i selfie è diventata, per molti, una vera e propria ossessione. Tuttavia a tanti sarà capitato, almeno una volta, di cedere alla tentazione di scattarsi una foto da solo; durante un concerto, davanti ad un monumento storico, o più semplicemente appena svegli o all’aperitivo con gli amici. Non c’è niente di male a voler immortalare ogni momento della propria vita; nonostante questo, uno studio ha dimostrato come l’abitudine a scattare continuamente foto, in ogni situazione, possa con il tempo, trasformare il modo di ricordare le cose.

Ad affrontare l’argomento in una ricerca è la dottoressa Giuliana Mazzoni, professoressa di Psicologia all’Università di Hull; la docente nel suo studio ha rivelato: “Immortalare instancabilmente la nostra esperienza con la fotocamera del cellulare influenza la nostra memoria“.  Come ha sottolineato la dottoressa Mazzoni a BBC Mundo: “Quando si scattano foto incessantemente e rapidamente (selfie) l’attenzione va verso ciò che si fotografa (e non verso l’evento nel suo insieme), un paesaggio o una persona“.

I selfie sono dannosi per la memoria?

Scattare foto, durante un evento, piuttosto che vivere pienamente il momento stesso potrebbe rendere i ricordi più deboli; tuttavia questo potrebbe configurarsi come l’acquisizione di una nuova competenza. Immortalare matrimoni, concerti, battesimi e aperitivi indebolisce, forse, la capacità della mente di ricordare, ma affida la conservazione della memoria alla tecnologia. Gli esperti affermano infatti che l’ossessione per i selfie non è un aspetto devastante, ma rappresenta un passaggio di competenze; alla capacità, oggi estremamente ridotta, di ricordare e memorizzare eventi si è affiancata la gestione più efficace dei ricordi attraverso lo scatto. Se infatti non è il caso di demonizzare le nuove tecnologie, che possono spesso rappresentare un importante sostegno, è bene non cedere alla tentazione di far diventare il selfie un’ossessione. Un ulteriore studio, a tal proposito, avrebbe dimostrato che l’utilizzo di foto, per aiutare a ricordare, richiama alla memoria solo quello che si visto e non quello che si è ascoltato, modificando quindi, in qualche modo, anche i ricordi stessi. In conclusione si può dire che i selfie non sono dannosi, ma dovrebbero essere usati con moderazione.

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Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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