Gf13, Leonardo Tumiotto contro Vladimir Luxuria: “Chi sei tu per giudicare me?” [VIDEO]
Proprio la settimana scorsa ha fatto scalpore un messaggio pubblicato sul profilo privato di Leonardo Tumiotto e riportato su un sito (leggi tutto qui), nel quale parla di una sua ex. Tutti hanno pensato a Francesca Rocco – detta Chicca – che ora si trova nella Casa del Grande Fratello. Allora Alessia Marcuzzi ha fatto sapere l’accaduto alla ragazza, parlando di un ipotetico scontro telefonico in diretta proprio con l’ex nuotatore e attuale dj. Francesca però non ha accettato e tutto il pubblico l’ha sostenuta, attaccando Leonardo in quanto solo in cerca di visibilità. La realtà sembra essere un’altra. Con un messaggio su Facebook, Tumiotto ha dichiarato di non aver mai confermato alla redazione del programma di partecipare alla trasmissione.
“Sono molto arrabbiato, mi sento offeso e sono quasi furioso“: con queste parole si apre la video-intervista su Youtube pubblicata qualche ora fa per spiegare ancora meglio la vicenda. Sì, perché la telefonata del Gf era proprio una bufala: “Non cerco nessun attimo di notorietà. Loro hanno fatto il teatrino del telefono – ha dichiarato – Io dietro a quel telefono non c’ero. Mi hanno scritto un messaggio gli autori col numero di telefono per parlare con lei ma non ho voluto parlare con nessuno“.
Duro attacco anche a Vladimir Luxuria, che insieme a lui anni fa ha condiviso l’esperienza de L’isola dei famosi: “Ma chi sei tu… Fai quella di sinistra ma vai a lavorare in un programma di una rete palesemente di destra. Chi sei tu per giudicare me”. E risposta pungente anche alla stessa Chicca che in diretta ha dichiarato di non essere mai stata innamorata, anche se è rimasta con lui più di un anno: “Parlavamo di figli e matrimonio – ha detto spiazzato Tumiotto – Ci sono dei servizi fotografici che testimoniano che stavamo guardando delle fedi. Son andato a convivere con lei. Avevamo progettato di avere una casa. Io l’amavo“. Arriverà una risposta di Luxuria e magari anche del Grande Fratello?
Foto by LaPresse/Paolo Della Bella