Balotelli e il test del dna: a maggio saprà se Pia è sua figlia
Finalmente Mario Balotelli s’è ha deciso. A più di un anno dalla nascita della piccola Pia (era il 5 dicembre 2012), ha ufficialmente accettato di fare il test del dna. Dunque saprà se la creaturina partorita dalla showgirl Raffaella Fico è anche sua figlia oppure no. Ce ne ha messo di tempo, eh. La Fico gli chiede da mesi di effettuare quell’esame, fra i due è in corso una battaglia legale senza esclusione di colpi (anche se lei giura di non nutrire particolari rancori), ma finora il campione aveva glissato. Riflettuto. Rimandato.
Per il risultato, tuttavia, bisogna attende un altro po’. Balotelli si sottoporrà al test nei prossimi giorni e l’esito verrà presentato presso il tribunale il prossimo maggio, dal consulente tecnico d’ufficio nominato il 9 gennaio dal giudice Giuseppe Ondei del tribunale di Brescia. “Se sarà mia figlia mia – ha dichiarato SuperMario lo scorso 5 dicembre durante la prima udienza della causa in corso – farò il mio dovere di padre fino in fondo“. E già in altre occasioni aveva sottolineato che l’idea di assumersi le sue responsabilità non lo turba affatto. Anzi.
“Non mi importa della Fico – sono le parole pronunciate qualche tempo fa nel corso di un’intervista a Vanity Fair – spero che Pia sia mia figlia“. La sua storia personale, la sua infanzia è stata tutt’altro che facile, dunque non lascerebbe mai Pia senza un padre. “Se fino a oggi è accaduto, non è per colpa mia“. Non scapperà. Ribadisce che non ha alcuna intenzione di farlo. E ribadisce pure che la purezza del proprio animo: “Non sono una cattiva persona, semmai a volte sono stato scioccamente troppo buono. Tanti mi giudicano male, ma sono le stesse persone che non ci trovano nulla di sbagliato nella spettacolarizzazione di questa storia: la sfilata con il pancione, i fotografi in sala parto e tutto il resto. Non è mica un reality, ma basta: è meglio stare zitto“. Una cosa è certa: dell’amore condiviso con Raffaella, ormai, è rimasto ben poco. A prevalere è il rancore. Che si spera possa sempre accompagnarsi a un solido senso di civiltà, per il bene di una bimba che non c’entra nulla…
Foto by Kikapress