Silvio Berlusconi in esclusiva su ‘Chi’: “Pronto a rifondare il centrodestra in previsione del 2023” [FOTO]
Il Presidente di Forza Italia in una intervista al settimanale diretto da Alfonso Signorini
Tornato in pieno all’attività politica dopo il breve ricovero al San Raffaele per una infezione che lo ha colpito durante la complessa settimana dell’elezione del Presidente della Repubblica, Silvio Berlusconi spiega in una intervista esclusiva al settimanale Chi – in edicola domani mercoledì da 9 febbraio – il suo progetto politico di rifondazione del centrodestra. Uscito diviso e in polemica dalla corsa al Quirinale. Il leader di Forza Italia si è fatto anche fotografare nel parco della Villa di Arcore con la compagna Marta Fascina e i loro amati cagnolini. Immagini che mostrano come abbia pienamente recuperato dai recenti problemi di salute.
Silvio Berlusconi detta dunque la linea per il futuro del centrodestra e del suo partito. Inoltre rivela che bisogna consolidare Forza Italia e creare quindi un centro moderato che possa aggregare ed allargare i suoi confini. In merito al rapporto con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Berlusconi dice: “I rapporti personali con Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono sempre stati molto cordiali, le valutazioni politiche – aggiunge – non sempre coincidono. Del resto, se fosse così saremmo un partito unico e non una coalizione. Però il centrodestra che io ho fondato nel 1994 è un’alleanza scritta non da un notaio, ma nel cuore degli italiani”.
Rafforzare Forza Italia per rilanciare la coalizione
E sulla coalizione, Berlusconi ammette: “Dobbiamo rilanciarla. E per farlo c’è un solo modo: consolidare Forza Italia e creare un centro moderato che possa aggregare e allargare i suoi confini. Un centro, saldamente ancorato al centrodestra e alternativo alla sinistra, che sia garante dei valori cristiani, dei principi liberali, della vocazione europeista, del metodo garantista. Per fare questo bisogna rifondare il centrodestra? Se necessario, sono pronto a farlo, senza escludere nessuno, ovviamente”. L’ex Presidente del Consiglio torna anche sul suo recente ricovero al San Raffaele nel quale spiega che ora, finalmente, si sente bene.
“Ho avuto un malessere fastidioso, per il quale io non avrei voluto ricoverarmi, ma i medici me lo hanno imposto, per precauzione”. Nonostante la situazione non gli è stato impedito di continuare a lavorare, in stretto contatto con i suoi collaboratori – spiega – che stavano a Roma e che hanno gestito molto bene una situazione difficile. “Si trattava di superare una crisi, una situazione di stallo che si era creata intorno all’elezione del Presidente della Repubblica. Proprio per questo motivo sono stato il primo, di fronte alla difficoltà delle Camere, a chiamare Sergio Mattarella per chiedergli di accettare un nuovo mandato che fosse di garanzia per tutti”.
Silvio Berlusconi in esclusiva su Chi: il futuro della sua politica
Nell’intervista Silvio Berlusconi affronta anche il tema del passo indietro compiuto quando la corsa al Quirinale stava per partire e il suo nome era stato indicato come candidato del centrodestra. “Ogni tanto qualcuno mi chiede se sono deluso di non essere stato io il candidato votato dalle Camere. Non vedo come potrei esserlo: l’idea di candidarmi non era mia, del resto al Quirinale non ci si candida, era un’idea avanzata dai leader del centrodestra. Anche tanti parlamentari di altri partiti, fuori dalla nostra coalizione, mi avevano assicurato il loro appoggio. E tanti cittadini mi avevano quasi sommerso di messaggi di incoraggiamento, con ogni mezzo”. Per Berlusconi è stata una prova di affetto e di stima che lo ha emozionato e – come racconta – anche commosso: “Voglio ancora ringraziare tutti, specialmente le tante italiane e i tanti italiani che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza anche questa volta”.
Ora il lavoro dell’ex premier è tutto concentrato sulla rifondazione del centrodestra in previsione delle future elezioni. “Bisogna pensare al 2023 – spiega – quando la maggioranza degli italiani si esprimerà, ne sono certo, per un centrodestra di governo che dovrà completare il lavoro di questi mesi. Nel frattempo, però, bisogna consolidare il buon lavoro del governo Draghi: il Paese ha bisogno di stabilità e di continuità”.
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