Venduta e nota in tutto il mondo, come era accaduto storicamente solo a La Piovra. Sono due lettere, lo strumento per dire addio con compassione e gratitudine, ai due protagonisti della saga Gomorra. Conclusasi alla quinta stagione – seguitissima come le altre – ha raccontato la vicenda di Ciro Di Marzio e a Genny Savastano interpretati rispettivamente da Marco D’Amore e Salvatore Esposito. Oggi gli attori scelgono una lettera per dire addio ai due protagonisti di Gomorra – La serie, il cult Sky Original prodotto da Cattleya, da ieri sempre disponibili on demand su Sky e in streaming su NOW, dopo il debutto in prima Tv.
L’addio di Marco D’Amore a Ciro Di Marzio in Gomorra
La stanza è buia, una luce tenue filtra dal lucernario. C’è odore di sigarette, spente e accese mille volte.
Stai seduto in un angolo, mi dai le spalle. Io in piedi a pochi metri. Silenzio.
Ti passi una mano sul cranio lucido. Poi come fai tu, ti volti appena, mi guardi e i tuoi occhi brillano di una luce violenta. Vieni vicino.
Riduci la distanza con quel modo che hai di arrivare ad un centimetro dal volto, il collo proteso in avanti.
Vorrei dirti tante cose, abbracciarti forse. Ma so che non posso nulla. Sei tu il protagonista.
Il tuo sguardo è duro, come se mi rimproverassi qualcosa. Poi d’improvviso sorridi, come poche volte hai fatto. Mi dai due piccoli buffetti sul volto.
“Fa’o bravo” dici. Poi cammini fino alla porta, la apri e te la chiudi alle spalle senza voltarti.
Addio Cirù.
L’addio di Salvatore Esposito a Genny Savastano
Caro Genny,
sette anni fa ero solo un ragazzo della periferia che sognava di fare l’attore.
E per realizzare quel sogno ti ho dato il mio corpo, la mia voce, la mia anima.
Ti ho dato tutto me stesso.
Il tuo dramma è stato il mio dramma, le tue ferite hanno segnato anche me.
Abbiamo vissuto ciascuno la vita dell’altro.
Lo stesso amore per Azzurra e il piccolo Pietro, lo stesso preciso dolore per la morte di Ciro.
Così mi hai reso un attore migliore, certamente un uomo migliore.
Ora però tutto quello che abbiamo tenuto stretto dobbiamo lasciarlo andare.
Domani realizzeremo che non ritorna mai più niente, ma forse è questa la nostra più grande conquista.
Forse ci mancheremo, forse ci rivedremo.
Intanto quel ragazzo che inseguiva il suo sogno è diventato l’uomo che lo ha realizzato.
Amico mio oggi dobbiamo lasciarci, ma io e te non ci perderemo mai.
Addio Genna’.
“Sette anni fa ero solo un ragazzo della periferia che sognava di fare l’attore. E per realizzare quel sogno ti ho dato il mio corpo, la mia voce, la mia anima. Ti ho dato tutto me stesso. Il tuo dramma è stato il mio dramma, le tue ferite hanno segnato anche me. Abbiamo vissuto ciascuno la vita dell’altro” – scrive proprio Esposito al figlio di Don Pietro Savastano, personaggio che gli ha regalato la ribalta internazionale e che ora dovrà abbandonare per sempre.
Il successo di Gomorra
#Gomorra5 ieri sera entrato nei trending topic italiani e addirittura nelle rilevazioni globali (fonte trends24.in), con un finale che secondo Fanpage “chiude una grande era mettendo in scena una vera e propria apocalisse”. Un’epopea durata ben otto anni che ha portato la serialità italiana dove finora mai si era spinta, facendo il giro del mondo, ricevendo apprezzamenti in tutti i 190 territori in cui è distribuita da Beta Film.
Girati fra Napoli, Riga e Roma, i dieci nuovi episodi della serie nata da un’idea di Roberto Saviano e tratta dal suo omonimo romanzo sono scritti dagli head writer Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, che firmano anche il soggetto di serie proprio con lo stesso Saviano. Completano il team di scrittura Valerio Cilio e Gianluca Leoncini. I primi 5 episodi e il nono sono diretti da Marco D’Amore, già regista di due episodi di Gomorra 4 e del film L’Immortale – targato Cattleya e Vision Distribution – che fa da ponte narrativo fra la quarta e la quinta stagione, mentre gli altri da Claudio Cupellini, al timone fin dagli esordi della serie. Alla colonna sonora anche di questi ultimi dieci episodi i Mokadelic.
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