Emily in Paris arriverà con la seconda stagione su Netflix il 23 dicembre 2021, inaugurando così il binge watching delle vacanze. L’americana in trasferta a Parigi per lavoro ha nuovamente le fattezze di Lily Collins e, così com’è accaduto nella prima stagione, non rinuncerà ai suoi look glamour. Lo show è stato duramente criticato nel primo capitolo, soprattutto per la superficialità con cui sono stati trattati i luoghi comuni francesi. Ma Lily Collins promette che il secondo capitolo sarà “tutto più amplificato e soprattutto francese“. Emily Cooper è arrivata nella capitale francese con tantissime aspettative. Il suo unico anno in trasferta è già stato costellato di impegni glamour, grattacapi professionali e anche sentimentali. La nuova stagione si aprirà con una Emily ancora combattuta per questioni di cuore: cosa succederà tra lei e Gabriel ora che lo chef ha deciso di restare a Parigi? E cosa succederà fra Emily e Camille?
Cosa ci aspetta in Emily in Paris 2: parola a Lily Collins
Lily Collins ha snocciolato qualche anticipazione sulla nuova stagione di Emily in Paris, spiegando come i nuovi episodi approfondiranno di più la cultura francese e il contesto in cui la protagonista vive. “Questa stagione volevamo davvero che Emily si immergesse di più nella cultura francese, dalla lingua ai diversi luoghi della città“. L’attrice ha raccontato a The Hollywood Reporter cosa mostrerà la seconda stagione. “Incorporerà anche il tessuto di Parigi, che la rende ciò è che e quanto è magica e diversa, incluso le persone, i luoghi e i look la cui ispirazione arriva anche dalle icone cinematografiche francesi“.
La prima stagione di Emily in Paris è arrivata su Netflix a ottobre 2020 presentando una giovane ventenne arrivata a Parigi da Chicago per un anno lavorativo. Non sarà facile per Emily farsi rispettare nello studio di marketing, soprattutto perché non conosce una singola parola di francese. E, parlando della lingua, l’attrice precisa: “Emily vuole davvero provarci, imparare il francese ed immergersi di più nella cultura del posto. Quindi, più avanti nel suo viaggio, conosce diverse persone e la sua idea della città sarà meno esaltata“.
Darren Star, il creatore della serie, ha poi approfondito anche l’aspetto degli stereotipi, tanto criticati nel primo capitolo. “Gli stereotipi erano anche stereotipi americani, che era un po’ il punto dell’umorismo nella prima stagione. E l’abbiamo rifatto in modo divertente con senso dell’umorismo, quindi speriamo che le persone lo vedano in questo modo“. Inoltre il creatore della serie TV ha spiegato perché non è stata inserita la pandemia nella seconda stagione. “La nostra cronologia non includeva davvero il COVID-19 e, siccome si riparte dalla prima stagione, non l’abbiamo inserita. Questo rende la storia un po’ più senza tempo“.
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