Era una fredda giornata d’inverno alla Royal Lodge Windsor l’11 dicembre 1936. Due fratelli, uno ex re, l’altro re da pochi minuti, si salutarono. Secondo la biografa Sarah Bradford, Edward baciò la mano di suo fratello minore Bertie, ora re Giorgio VI. Iniziava così la storia di un monarca che ha attraversato a testa alta gli anni duri della Seconda Guerra Mondiale. Ma aveva anche inizio un rapporto di contrasti e affetto tra fratelli, un rapporto che avrebbe modificato allo stesso modo il corso degli eventi.
La separazione tra Giorgio VI ed Edoardo VIII
Il giorno della separazione coinciderebbe con l’inizio di una nuova e tesa relazione tra i fratelli, che porterà a decenni di ferite, recriminazioni e intrighi. Il biografo Alexander Larman, autore di The Crown in Crisis: Countdown to the Abdication, ha dichiarato: “La dinamica tra loro due fu infinitamente affascinante: il tradimento, i tentativi di comportarsi in modo civile nelle pochissime occasioni post-abdicazione in cui si sono ritrovati e, naturalmente, l’influenza che le mogli di entrambi gli uomini hanno avuto su di loro“.
Paragonare la spaccatura tra Harry e William a quella di Giorgio VI con il fratello sarebbe troppo semplice. Il parallelismo non regge, perché per re Giorgio la posta in gioco era molto più alta: con il mondo in subbuglio a causa del secondo conflitto mondiale, la loro faida familiare privata aveva il potenziale per alterare il corso della storia.
Un rapporto “impari” fin dal principio
Fin dall’inizio i due sembravano nati per i rispettivi ruoli, l’erede e il ricambio. Edoardo, nato nel 1894, era biondo e carismatico, mentre Bertie, nato l’anno successivo, era tranquillo e impacciato. Il confronto non è stato piacevole e una volta si disse di loro che era “come confrontare un brutto anatroccolo con un fagiano“. L’erede al trono naturale era convinto di avere il controllo del fratellino, come si evince da alcune lettere in cui scriveva: “Potrei sempre gestire Bertie“. Ma questo controllo non era sempre naturale e spesso, durante l’adolescenza, litigavano in classe.
Ma le loro differenze caratteriali emersero con prepotenza negli Anni Venti. Edoardo, divenuto principe di Galles, veniva osannato come un attore. Il biografo Larman ha scritto: “Era come un attore consumato il cui fascino, carisma e bell’aspetto non riuscivano a nascondere il grande vuoto al suo interno. Non è mai stato particolarmente infastidito dall’idea del patriottismo, ma e voleva perseguire la propria vita piuttosto che essere disturbato da qualsiasi senso di responsabilità“.
Tutto il contrario per il futuro Giorgio VI che intanto aveva sposato Elizabeth Bowes-Lyon nel 1923. “Era un uomo molto meno espansivo di suo fratello – ha scritto Larman – e spesso cercava il consiglio e il consiglio delle figure paterne piuttosto che fidarsi del proprio giudizio“. Erano diversi, ma non per questo non si volevano bene. Il futuro Edoardo VIII era espansivo, un abile oratore, un leader nato. Ma il padre della regina Elisabetta era felicissimo che i riflettori non fossero puntati su di lui. Sarebbe stato l’arrivo di Wallis Simpson a spezzare il loro equilibrio.
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