6 serie da vedere se vi è piaciuta “Squid Game”
Tra prove estreme, lotta per la propria sopravvivenza e disordine sociale: ecco alcuni titoli oltre la serie coreana del momento
Nonostante le polemiche suscitate e la petizione lanciata per bloccarla, prosegue inarrestabile il successo di Squid Game. Anzi, è forse grazie a tutto questo chiacchiericcio che la serie – in barba a chi cerca di ostacolarla – continua a conquistare una platea sempre più vasta. A nemmeno un mese dall’uscita su Netflix, infatti, ha raggiunto l’incredibile traguardo di serie di maggior successo per la piattaforma.
In nove episodi, lo show ripercorre la storia di Seong Gi-hun. L’uomo, sommerso dai debiti accetterà di partecipare a una sorta di esperimento sociale. Insieme ad altri 455 sconosciuti si ritroverà in un luogo misterioso in cui l’unico modo per uscire consisterà nel passare sei prove: si tratterà di una riproposizione, in chiave estrema, di giochi tradizionali per bambini. Per ciascun eliminato, il premio assiste a un’aggiunta di 100 milioni ₩, per un totale di 45.6 miliardi (circa 33 milioni di euro). Ben presto i concorrenti capiranno che essere eliminati al gioco corrisponderà a perdere la propria vita e l’esperimento diventerà dunque una lotta all’ultimo sangue. Conflitti sociali, prove estreme e lotta per la sopravvivenza sono dunque i temi principali affrontati in Squid Game. Ecco perciò altri titoli che, in maniera simile alla serie evento coreana nata dalla mente di Hwang Dong-hyuk, fondano il proprio intreccio su tali motivi conduttori.
Oltre Squid Game: Alice in Borderland
Distribuita sempre su Netflix l’anno prima di Squid Game, Alice in Borderland non ha riscontrato il medesimo successo della serie coreana. Di produzione giapponese, lo show è basato sull’omonimo manga di Haro Aso. La storia è incentrata su Arisu, un appassionato di videogame. Incompreso dalla propria famiglia, trova l’appoggio e il sostegno dei due migliori amici, Chōta e Karube. Insieme a loro si ritroverà improvvisamente in una Tokyo dispersa: per uscirne dovranno partecipare a un Game, gestito da un fantomatico Master. Ma non saranno i soli concorrenti: tra le strade deserte si aggirano altri ignari giocatori, in una serie di prove man mano più cruente e senza esclusione di colpi.
Panic: un ricco montepremi sulla scia di Squid Game
Approdata su Amazon Prime Video a maggio 2021, Panic cambia completamente scenario, portandoci nella cittadina texana di Carp. Basata sull’omonimo romanzo di Lauren Oliver, la serie è incentrata sulle vicende di Heather Nill (Olivia Welch), dei suoi migliori amici Natalie Williams (Jessica Sula) e Bishop Moore (Camron Jones), e di altri ragazzi loro coetanei. A Carp vige un’usanza: l’estate immediatamente successiva al loro diploma, tutti i giovani della cittadina sono invitati a partecipare a un gioco, costituito da prove via via più estreme da superare – così come in Squid Game – ovvero Panic. Contro ogni pronostico, anche Heather – nonostante il suo carattere introverso – deciderà di partecipare. In palio per il vincitore, infatti, ben 50mila dollari: ma i rischi da correre saranno molteplici.
The Society
Dopo un salto su Prime Video, ritorniamo su Netflix con un’altra serie rivolta a un target adolescente. Liberamente ispirata a Il signore delle mosche, The Society ripercorre la vicenda di un gruppo di adolescenti, che, a seguito dell’annullamento di una gita scolastica, farà ritorno nella propria città. Ma qualcosa non torna: i genitori e tutti gli adulti sono scomparsi, lasciandoli da soli. Ben presto capiranno che quel luogo non è veramente casa loro e qualcosa di oscuro si cela dietro quanto accaduto. Nel frattempo, la mancanza di qualsiasi autorità spingerà molti di loro a sentirsi legittimati a liberare i propri istinti. Quell’ordine che sembrava essersi stabilito lascerà spazio, così come per Squid Game, a una lotta per la sopravvivenza in cui a prevalere sarà la legge del più forte.
The Purge
Si ritorna nuovamente su Amazon Prime Video, con una serie di stampo horror basata sulla nota saga cinematografica iniziata nel 2013 con La notte del giudizio (The Purge, per l’appunto). Lo show in puntate riprende il medesimo espediente narrativo dei film: il partito dei NFFA (Nuovi Padri Fondatori d’America) ha istituito quella che viene denominata come la Notte dello Sfogo. Con cadenza annuale, l’occasione permette di “liberare il proprio istinto”, rendendo qualsiasi crimine – incluso l’omicidio – legale per 12 ore. La serie, di cui sono state realizzate due stagioni – la prima, in 10 puntate, incentrata su una “notte tipo” dello Sfogo e la seconda sui 364 giorni in preparazione dell’anno successivo – racconta tutte le implicazioni relative allo Sfogo. Dall’effetto sull’aggressività delle persone, al vero motivo sulla Notte: l’eliminazione degli strati sociali della popolazione più bassi. Il tutto senza lesinare sui colpi ad effetti, mostrando la lotta per la sopravvivenza dei protagonisti.
3%
Serie in quattro stagioni di produzione brasiliana, ci riporta nuovamente su Netflix. Così come in Squid Game, anche qui sono presenti differenze di classe, lotte non prive di esclusioni di colpi e ricche ricompense. Lo show è ambientato in un futuro distopico in cui l’umanità è divisa in due parti distinte: da una parte una massa indistinta che vive nell’Entroterra e, dall’altra, l’idilliaca isola di Offshore, in cui vive un’élite composta dal 3% della popolazione mondiale. Ogni anno, chiunque tra la popolazione mondiale meno fortunata compia vent’anni ha la possibilità di passare dall’altro lato, compiendo tuttavia una serie di prove.
Snowpiercer
Basata sulle graphic novel degli autori francesi Jacques Lob e Jean-Marc Rochette, da cui il regista coreano premio Oscar per Parasite Bong Joon-ho ha basato l’omonimo film, Snowpiercer è stata distribuita su Netflix. La serie riunisce un cast internazionale capitanato da Jennifer Connelly, lo show è ambientato nel 2026. Il mondo è ormai ricoperto di ghiaccio. I superstiti si trovano sul treno che dà il titolo alla serie, che si muove in un moto perpetuo in giro per il mondo. Mentre nelle prime classi, quelle più agiate, la vita sembra scorrere con estrema tranquillità, nelle classi più povere, invece, il malcontento regna sovrano. Il tutto rischia di far vacillare il già instabile equilibrio.
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