A breve la vedremo di nuovo al fianco di Stefano Accorsi in Marilyn ha gli occhi neri, in uscita nelle sale cinematografiche il prossimo 14 ottobre. E proprio in merito al film diretto da Simone Giordano, Miriam Leone ha rilasciato di recente un’intervista per il Corriere della Sera. L’interprete, che vedremo, inoltre, nel ruolo di Eva Kant nell’atteso Diabolik – insieme a Luca Marinelli, Serena Rossi, Valerio Mastandrea e Claudia Gerini – non ha parlato solo della sua esperienza sul set. Tra i vari temi toccati, infatti, Miriam Leone ha confessato di essere stata vittima di bullismo negli anni del liceo. Il tutto a causa delle sopracciglia folte, per le quali ha ricevuto diversi appellativi. Ecco le sue parole.
Miriam Leone parla degli insulti ricevuti al liceo e rivela: “Ci ho messo una vita ad accettare la mia faccia”
Nel corso degli anni si è poi riscattata, vincendo la fascia di Miss Italia nel 2008. Eppure, a pensarci può sembrare inverosimile, ma anche Miriam Leone è stata bersagliata negli anni del liceo per il suo aspetto. In particolare, per una caratteristica che ad oggi mostra con orgoglio, ovvero le sopracciglia folte. Sulle pagine del Corriere della Sera, infatti, l’interprete ha ammesso: “Al liceo mi dicevano che ero Elio e le Storie Tese. Oggi è divertente perché ho un’età. Ma perché me la dovrei prendere se sui social mi insulta, per dire, Giueppino88? La facilità nel criticare il prossimo sono chiacchiere da bar che valgono zero. Le cose cambiano nei giovanissimi, vedo un’accettazione importante della diversità. Ci ho messo una vita ad accettare la mia faccia.”
E proprio riguardo la vittoria di Miss Italia, Miriam Leone ha confessato cosa sia significata per lei la vittoria. Non si è trattato tanto di una rivalsa, quanto di un primo passo verso la sua realizzazione personale, come ha ammesso. “È stata una porta per l’emancipazione, il mio provino davanti a milioni di persone. Dopo ho potuto camminare da sola, sperimentare, conoscere l’affetto delle persone.” – ha rivelato l’interprete, proseguendo – “Ogni giorno in un luogo diverso, dai paesini a New York. La corona devi restituirla: ne ho fatta una copia che conservo in bagno. Mi serviva una testimonianza. Un giorno, quando sarò anziana, la mostrerò a figli e nipoti e dirò: sono stata Miss Italia.”
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