Tra le rivoluzioni che Calvin Klein ha portato in passerella è impossibile dimenticare lo slip-dress, indossato per la prima volta da Kate Moss agli inizi della sua carriera. Questa tipologia d’abito è stato definito un cult dell’epoca, una rivoluzione che dava valore ad una tipica sottoveste da donna trasformandola in un vero e proprio abito.
Da quando lo slip-dress ha fatto il suo debutto in passerella, tantissime maison hanno colto l’ispirazione realizzandone una propria versione. Dopo Calvin Klein, anche altre case di moda hanno rincorso la tendenza, da Dior a Givenchy, ognuno giocando con la propria idea di slip-dress, un abito semplice, versatile eppure tremendamente femminile che ha subito conquistato le donne degli anni ’90.
La rivoluzione dello slip-dress di Calvin Klein
Il debutto dello slip-dress arriva nel 1994: in passerella, Calvin Klein sceglie Kate Moss che ne indossa una versione trasparente. Anche Courtney Love dona maggiore fascino a questa tipologia d’abito, dandogli un tocco grunge. Persino il mondo del cinema, con Ragazze a Beverly Hills (Clueless), ha dato spazio allo slip-dress di Calvin Klein, quando la protagonista liceale Cher Horowitz difende l’abito dalle critiche del padre.
In genere, lo slip-dress viene realizzato in un tessuto molto leggero, come seta e lino e calza molto aderente. In più, è facile trovarlo in colori neutri, dall’avorio al color crema, grigio e nero. E, siccome le vibes anni ’90 non ci hanno mai abbandonato del tutto soprattutto nel fashion system, non stupisce la voglia degli stilisti di giocare con questo capo cult. Ad esempio, Yves Saint Laurent ha presentato la collezione Primavera 2016 proponendo lo slip-dress in passerella, stessa cosa Burberry. Oltre all’iconica creazione di Calvin Klein, tra gli slip-dress più ricordati della storia figura anche quello di Dior indossato da Lady Diana nel 1996.
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