Jean Paul Gaultier è la mente brillante che si cela dietro la Jupe Pour, conosciuta più comunemente come la gonna da uomo. Questo capo d’abbigliamento è arrivato sul mercato del 1985, quando lo stilista francese presentò la sua nuova collezione Primavera/Estate intitolata Et Dieu Crea l’Homme (che tradotto letteralmente dal francese significa E Dio creò l’uomo).
La gonna da uomo è stata accolta con pareri contrastanti (del resto non è così che funziona nel mondo della moda?): che la si odi o la si ami, non si può negare il suo successo. Lo stilista francese, reduce dalla collezione L’Homme Objet del 1983, aveva deciso di sfruttare nuovamente la sua visione di mascolinità per presentare in passerella un nuovo capo d’abbigliamento che era certo avrebbe fatto discutere. Fu così che la moda accolse quella che oggi conosciamo come la gonna da uomo.
Jean Paul Gaultier e la gonna da uomo in passerella
Il modello non è altro che un pantalone a gamba larghissima con una falda ripiegabile frontale e la sua presenza sul mercato fu così importante da mettere in discussione tutti i cliché dell’abbigliamento maschile e femminile. Quando menzioniamo Jean Paul Gaultier, parliamo dello stesso stilista che ha inventato il corsetto con le coppe coniche, amatissimo da Madonna tanto da diventare il suo marchio di fabbrica. Per il designer francese era quindi importante superare quei confini imposti dalla società. È anche vero che, un tempo, queste differenze di genere nell’abbigliamento neanche esistevano. Pensate a quando, secoli prima, tutti indossavano capi unisex il cui obiettivo era ripararsi dal freddo e non di certo per andare a bere un caffè al bar.
Ad oggi, tantissimi volti dello show business hanno sposato l’ideale di Jean Paul Gaultier, come Harry Styles, Dan Levy e anche Damiano David dei Maneskin. Negli anni ’90, anche David Beckham aveva indossato una gonna di Jean Paul Gaultier. Ma tanti altri sono stati gli stilisti che hanno proposto con le loro sfilate le gonne da uomo, da Marc Jacobs a Rick Owens.
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