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Lady Diana, le storie d’amore della principessa del Galles

La vita di una donna "reale" oltre la corona nel giorno in cui avrebbe compiuto 60 anni

Oggi, Lady Diana avrebbe compiuto 60 anni. La principessa del Galles è nata il 1 luglio del 1961 a Sandringham, nella contea del Norfolk ed è scomparsa il 31 agosto del 1997 appena trentaseienne in un incidente stradale, avvenuto a mezzanotte e ventitré all’imbocco del tunnel dell’Alma, a Parigi. Il destino, quella notte, la attendeva al pilone numero 13 del sottopasso lungo la Senna. Una vita breve. Eppure, le sue storie d’amore hanno segnato i più noti tabloid internazionali e continuano a riempire le pagine di libri e cronaca rosa di tutto il mondo. Sono trascorsi ben 40 anni dal suo matrimonio con il principe Carlo. Quell’esatto giorno, sotto il cielo di Buckingham Palace, iniziava la favola della principessa triste, uno dei personaggi più amati del XX secolo.

Diana, grazie alla sua generosità e umiltà, si è conquistata nel tempo l’appellativo di principessa del popolo: un ritratto dalle mille sfaccettature; caratterizzato da retroscena più o meno noti sul matrimonio e la successiva separazione con Carlo; i rapporti con la Corona, l’affetto per i figli William e Harry, e gli amori costellati di amanti, reali e fittizi. Una principessa in cui si sono identificate tante donne, e continuano a farlo. Ed è per tale motivo che era, è, e sarà sempre, un’icona femminile. E nel travagliato capitolo dei suoi amori, partiamo da un evento che sperava fosse, forse, l’inizio di una favola da “w vissero felici e contenti”, ma che purtroppo non ha avuto il lieto fine.

Diana e Carlo: il matrimonio

“Eravamo in tre nel nostro matrimonio…Era un po’ affollato”, disse la principessa nel novembre del 1995 durante l’intervista concessa alla BBC e al giornalista Martin Bashir per il programma Panorama. Quella intervista la seguirono ben 23 milioni di telespettatori in Gran Bretagna e in televisione con uno share che ha toccato il 39%. La dichiarazione pronunciata da Lady D ai microfoni del programma, aveva l’esatto suono dello scoop. E oggi, ancora, c’è chi ha ben impressa nella memoria quella lunga intervista, laddove la principessa del popolo dava sfogo alle sue disillusioni di donna. Nessun’altra poteva rendere quel matrimonio ‘affollato’ se non Camilla Parker Bowles. Quando, camminando verso l’altare, Diana la vide seduta tra i tremilacinquecento invitati nella Cattedrale di St. Paul, confidò di essersi arrabbiata molto.

Ma in quella circostanza non poteva che focalizzarsi sul tragitto lungo quattro minuti, tesa, al braccio del padre, con addosso un vestito cucito su misura dagli stilisti David ed Elizabeth Emanuel. Il tessuto in taffetà color avorio, le diecimila perle ed il velo, per cui furono necessari centoquattordici metri di tulle, non occupavano la mente di Lady Diana. Infatti, proprio per la costante presenza di Camilla nella vita della coppia reale, furono versati litri di inchiostro, fra stampa e fitte pagine di libri.

È sempre stato molto chiaro quanto gli interessi di Diana e Carlo, fossero in verità diversi. Una realtà che si manifestò fin dai primi giorni del viaggio di nozze, quando, il principe portò con sé libri e pittura, mentre Diana nutriva il desiderio di trascorre del tempo col marito: condividendo pensieri, dubbi o anche il semplice silenzio dinanzi ad un tramonto. E non fu neanche così lontana la prima furiosa lite tra la principessa del Galles e Carlo d’Inglhilterra. Tutto nacque, riportano le cronache indiscrete, da due C incise sui gemelli indossati dal principe. Ovviamente, era un regalo di Camilla Parwer, un altro indizio che annunciava la rovinosa separazione della coppia, avvenuta il 28 agosto 1996. Quel matrimonio, per la Spencer, non fu affatto felice.

Diana Spencer in love

Secondo il gossip, molti uomini sono stati al fianco della principessa del Galles. Per lo storico di casa Windsor, Paul Johnson, Diana ha scelto di circondarsi di uomini tra i peggiori. Non a caso, nella fitta lista degli amanti, reali o fittizi, la maggior parte si è rivelata calcolatrice e approfittatrice del titolo reale di Diana. James Hewitt per esempio, una carriera nell’esercito, non si è mostrato così tanto gentiluomo nei confronti della principessa. Era il 1986 quando Diana ha visto per la prima volta il capitano, ed era anche un periodo in cui il matrimonio con Carlo navigava in acque agitate.

Tutto è cominciato quando Diana gli ha chiesto se fosse disponibile a farle delle lezioni di equitazione. Si dice, che è stata lei a dargli il primo bacio, e che addirittura, l’intera relazione è stata gestita dalla principessa, dall’inizio alla fine. Nonostante la caparbietà della Spencer, nel tener le redini di una storia d’amore alquanto sfuggente, Diana non è riuscita a superare le ambizioni lavorative dell’uomo. Hewitt pose la sua carriera dinanzi a tutto, e questo la faceva infuriare. Le lontananze poi, e la successiva missione di James nel ’91 per la Guerra del Golfo, portarono la relazione al capolinea.

Ma lo sgarbo maggiore la principessa lo ha ricevuto quando, lo stesso capitano, che amava e adorava, per trecentomila sterline ha venduto le sue confessioni alla stampa in merito ai cinque anni di relazione vissuti con la principessa. Da un’infatuazione sbagliata all’altra, Lady D è passata dall’amore passionale ma fugace con la sua guardia del corpo, Barry Mannakee, a James Gilbey amico d’infanzia. Ma è Hasnat Khan a passare alle cronache come il suo amore più grande.

Per la principessa, Khan era “Mr Wonderful”

Merita un paragrafo a parte per l’uomo che, molto probabilmente, è stato l’unico a conquistare completamente il cuore della principessa. Nonostante il forte trasporto che provava per Hasnat Khan, anche in questa “bolla d’amore” Diana ha sofferto: perché incompresa, perché non amata dalla persona che desiderava di più al mondo. E tale è rimasto; rappresentato oggi come uno dei tanti punti interrogativi rimasti in sospeso e sepolti nella stessa tomba della principessa del popolo. Dopo tante disavventura amorose, si è aggiunta anche quella del cardiochirurgo pachistano che lavorava novanta ore alla settimana. L’incontro casuale è avvenuto il primo settembre del 1995 al Royal Brompton Hospital di Londra. Come racconta Lavinia Orefici nel libro Diana la principessa del popolo; lui si trovava nella sala d’attesa dell’ospedale, dove stava tenendo un colloquio medico, molto importante, con Oonagh Toffolo, amica di Diana.

La presentò, ma mai la principessa del Galles aveva ricevuto così tanta indifferenza da parte di qualcuno. Infatti, dopo i convenevoli, Hasnat Khan si dileguò subito, senza dar peso ad una fugace conoscenza che sarebbe stata poco dopo l’incipit di un amore tormentato. Da allora, Diana cercò di recarsi spesso nell’ospedale per incontrare il suo amato cardiochirurgo; ma è nel mese di novembre che la storia diventa pubblica a causa di un mazzo di fiori, forse, troppo grande, che la principessa aveva fatto recare presso il reparto dell’ospedale.

Il divorzio da Carlo era in corso proprio allora, e i due amanti iniziavano a parlare di matrimonio e a viaggiare spesso per il Pakistan. Ma basta un anno di pressione mediatica ad allontanare il cardiochirurgo; una decisione spinta, probabilmente, da due vite, fondamentalmente diverse. I tentativi disperati di Diana nel convincere Khan che sarebbe stata una vita da coppia splendida, non durarono per molto, perché, nel corso della seconda settimana di luglio del 1997 entrò nella sua vita Dodi Al-Fayed su richiesta del padre Mohamed, il quale desiderava a tutti costi far conoscere la principessa del Galles a suo figlio. Non si saprà mai se la relazione con l’imprenditore sia stata una tattica di Diana, fallimentare, per far ingelosire Hasnat Khan.

L’ultimo respiro con Dodi Al-Fayed

È il mese di luglio del 1997, per Dodi, la principessa del Galles, non era soltanto una semplice conquista. Per gli Al-Fayed, il nome di Diana era quasi un riscatto sognato da una vita. Un trofeo da esibire. E la corsa contro i paparazzi iniziò da subito per la coppia più seguita e citata in quel periodo. Non persero un evento di beneficenza o qualche momento di relax insieme fuori porta. Nulla si sono preclusi quella estate, sempre sotto il vigile occhio indiscreto dei fotografi.

Al-Fayed era un uomo scaltro negli affari, e sapeva guadagnarsi il bene di chi gli stava intorno. Non per questo riuscì a conquistare anche l’affetto dei due figli di Diana, William e Harry, portandoli nella villa in Costa Azzurra, dotata di ogni confort. Il loro amore continuava a vivere sotto la luce del sole, mentre il principe Carlo, in Gran Bretagna, era pronto per i festeggiamenti del cinquantesimo compleanno di Camilla Parker Bowles.

Dodi e Diana erano il gossip dell’estate, inconsapevoli però, che sarebbe stata l’ultima. Era il 30 agosto del 1997; quel sabato sera, le strade di Parigi erano trafficate da numerosissime automobili. L’autista optò per il Lungo Senna, ma fu una fuga a centoquaranta chilometri all’ora. Per sviare paparazzi e quant’altro, l’asfalto della strada era diventato quasi inesistente sotto le ruote incandescenti dell’automobile; finché un boato all’interno del tunnel de l’Alma non fermò tutto. Dodi e l’autista morirono sul colpo, mentre Diana cercò con tutta se stessa di aggrapparsi alla vita e all’amore dei figli che di lì a poco, sarebbero cresciuti senza la loro madre.

31 agosto 1997: l’annuncio

Diana, morì nell’estate del suo massimo splendore e tutti noi ricordiamo dove eravamo esattamente quel giorno, cosa stavamo facendo quando, i telegiornali di tutto il mondo, dettero la notizia della sua morte. L’annuncio della sventura, ricordo che arrivò anche nel profondo e caldo entroterra calabrese dove vivevo. Avevo undici anni quando mia madre si avvicinò al televisore per scrutare meglio i dettagli delle immagini che trasmetteva il servizio giornalistico, e con il telecomando nella mano sinistra: la ricordo intenta ad alzare il volume per sentire meglio una notizia che non avrebbe dimenticato mai.

Forse anche lei si identificava un po’ alla principessa del popolo, non gliel’ho mai chiesto; ma so per certo che, la mia curiosità verso quella donna che aveva deposto la Corona e le 60 e oltre regole della famiglia reale in un angolo, iniziò quel giorno: di chi era realmente innamorata? Chi invece, attendeva invano un suo gesto d’affetto? Avrà mai dubitato delle persone che le stavano assiduamente attorno? Con quali occhi si guardava allo specchio? Domande che non avranno nessuna risposta, purtroppo. Ma un fattore quasi del tutto noto, è altrettanto certo: Diana Spencer voleva essere una donna libera.

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