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Napoleone Bonaparte: 5 curiosità sul generale francese, tra false credenze e verità

In occasione del bicentenario dalla morte di Napoleone alcune curiosità sull'imperatore francese

Il 5 maggio del 1821, nell’isola di Sant’Elena dove si trovava in esilio dal 1815, muore a 52 anni l’imperatore francese Napoleone Bonaparte. Sul generale e uomo politico sono ricche le pagine dei libri di storia; nei duecento anni dalla sua scomparsa diverse sono le informazioni, a volte anche piuttosto false, che sono pervenute sul capo dello Stato oriundo italiano. Nato in Corsica da genitori toscani, arrivò in Francia da ragazzino per frequentare un collegio militare, ma pare conservò sempre il suo accento d’origine.

Napoleone Bonaparte riuscì a regnare su mezza Europa. Sulla sua vita, oltre che sulle sue imprese militari e politiche, sono arrivate nel corso degli anni molte credenze ritenute inconfutabili; per fare qualche esempio: la sua bassa statura, o il ratto della Gioconda. Questi, come diversi altri però, sembrano oggi miti da sfatare.

Cinque curiosità su Napoleone Bonaparte

Nel corso dei duecento anni dalla sua dipartita, una delle credenze più diffuse su Napoleone Bonaparte ha riguardato la sua bassa statura; tuttavia, sono diversi gli storici che concordano sul fatto che Napoleone fosse alto circa 1,68 m, addirittura 3 centimetri in più rispetto alla media dei francesi del suo tempo. La seconda curiosità che riguarda l’imperatore francese fa riferimento alla Gioconda di Leonardo, che si pensa fu trafugata proprio da Napoleone; ma gli storici affermano che il quadro si trovasse in Francia già dal 1517, condotto lì proprio dall’autore; il generale francese, pare lo abbia solo appeso nel 1800 nella stanza della moglie. Una terza curiosità si collega al modo in cui viene, spesso, ritratto Napoleone: con la mano in tasca; in questo caso non si tratta di un tic, ma di un’usanza diffusa per i ritratti del 18esimo e 19esimo secolo.

La quarta informazione, forse poco conosciuta, fa riferimento ad una invenzione. Sembra infatti che, proprio durante le campagne napoleoniche, il pasticciere Nicolas François Appert ideò il cibo in scatola. Ed infine, sembra interessante ricordare che a Napoleone si deve lo sviluppo dell’istruzione superiore e l’introduzione dei licei statali; essi erano, infatti, finanziati dal denaro raccolto con le tasse e con gli investimenti del governo, e i docenti erano dipendenti dello Stato.

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Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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