Il 13 dicembre è il giorno dedicato alla Festa di Santa Lucia, tra le figure più iconiche della cristianità. Da Nord a Sud la Santa viene venerata con tradizioni diverse. Fede, leggende e folklore si fondono in un giorno di festa e condivisione: ma chi era davvero? E perché nel giorno a lei dedicato si mangiano gli arancini (o arancine)?
Per capire chi era Santa Lucia e perché il 13 dicembre le viene dedicata una giornata di festa e preghiera, bisogna partire da molto lontano, e precisamente da 300 d.C. In quest’anno la Sicilia è parte dell’impero romano e sono trascorsi circa cinquant’anni dal martirio di Sant’Agata, a cui è votata la città di Catania. Mancano ancora circa 10 anni perché grazie all’imperatore Costantino i cristiani non siano più perseguitati.
Lucia è una ragazza di nobile famiglia, vive a Siracusa dove è circondata da molti pretendenti affascinati dalla sua bellezza. Ma la fanciulla si preoccupa solo delle condizioni di salute precarie della madre. Così decide di recarsi in pellegrinaggio a Catania sul sepolcro di Sant’Agata per chiedere una grazia. Durante il viaggio di ritorno la protettrice di Catania appare in sonno a Lucia e le dice: “Quello che sono io per Catania, lo sarai tu per Siracusa” e la madre guarisce miracolosamente.
Da quel momento la giovane si spoglia di tutte le ricchezze e decide di consacrare la sua vita a Dio. Ma ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano tutto ciò non è facile e Lucia viene torturata (o almeno ci provano!). Il fuoco non la scalfisce, e nemmeno 10 uomini riescono a trascinarla (per miracolo il suo corpo diventa pesantissimo). Alla fine i suoi aguzzini decidono di decapitarla all’età di 21 anni.
Il culto di Santa Lucia deriva da questa storia così antica e affascinante. Ma quale legame ha con le famose arancine che vengono consumate, soprattutto a Palermo, il 13 dicembre? Anche in questo caso c’entra una storia, avvenuta precisamente nel 1644. Ai tempi Pietro Faxardo Zuniga y Requesens giunge a Palermo in veste di vicerè. I primi anni del suo mandato vengono contrassegnati da fame, morte e carestia.
Ma il 13 dicembre del 1646, giorno della Festa di Santa Lucia, a Palermo arriva una nave piena di grano e provviste. La gente si riversa per strada e si consuma per tutta la città l’arancino: da quel momento ogni anno, nello stesso giorno, questo piatto non può mancare nella tavola dei siciliani.
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