Alessia Merz rivelazione bomba: “A Non è la Rai eravamo ienette”

A 18 anni entra nel cast di Non è la Rai e diventa uno dei volti più noti nel rivoluzionario format ideato da Gianni Boncompagni e Irene Ghergo. Sale sul bancone di Striscia la Notizia nelle vesti della velina mora al fianco di Cristina Quaranta. Conduce programmi e interpreta film come Paparazzi e Panarea fino a prendere il posto di Angelina Jolie in Jolly Blu. Dopo un successivo reality che l’ha vista partecipare alla seconda edizione de L’Isola dei Famosi per poi sposarsi con il calciatore Fabio Bazzini e diventare madre di due bambini, Alessia Merz ha abbandonato pian piano le scene della ribalta dedicandosi agli affetti più cari. Ed è per questo che molti followers hanno manifestato gioia nel rivederla di recente in Tv.

Ospite nel salotto di Barbara D’Urso, l’ex ragazza di Non è la Rai ha raccontato durante la puntata di Domenica Live i retroscena di una vita professionale e privata molto intensa. Piena di aneddoti e spesso sotto le luci della ribalta soprattutto quando, giovanissima, muoveva i primi passi nel mondo dello spettacolo.

Alessia Merz e i tempi di Non è la Rai

Erano gli anni di Non è la Rai e Alessia Merz ha dovuto attendere ben due mesi per ottenere finalmente quel posto in prima fila, ambito e conteso da ragazze altrettanto agguerrite. L’attenzione si è concentrata dunque su Non è la Rai e sul rapporto con Ambra Angiolini coltivato giorno dopo giorno tra gli spazi televisivi.

“L’ho sostituita tre giorni e non era facile avere al microfono Gianni Boncompagni tutto il tempo, – ha affermato Alessia durante l’intervista – lui parlava parlava parlava. E tu intanto dovevi avere il tempo di reazione. Poi faceva battute, rideva, si divertiva…”.

E sulla questione della competizione tra ragazze, sollevata da Barbara D’Urso durante la puntata, senza freni la Merz ha spiegato cosa realmente significava vivere sotto i riflettori di Non è la Rai e non solo.

“Il primo giorno mi stavo sedendo in prima fila, pensando che ogni posto fosse uguale, mi hanno tolto la sedia sotto al sedere. Sono quasi caduta. […] Poi quando ti facevano il contratto in esclusiva, ti davano tutto. C’ho messo due mesi ad arrivarci. Ma più delle ragazze, a sgomitare erano i genitori. Facevano: “la mia ha preso tre inquadrature”, “la mia due”. […] Eravamo già ienette. Ti dovei fare il carattere per stare lì.”