Francesca Verdini, fidanzata di Matteo Salvini, ha raccontato di essere stata aggredita verbalmente per le strade di Roma da un uomo che l’ha spaventata molto.
Matteo Salvini, la fidanzata spaventata per la strada
Francesca Verdini ha deciso di raccontare tramite il proprio profilo social quello che le è successo domenica per strada. La ragazza, da qualche tempo fidanzata di Matteo Salvini, aveva deciso di uscire di casa per fare la spesa, una delle poche occasioni in cui è concesso lasciare la propria casa, secondo il decreto per il coronavirus.
La sua uscita, però, si è ben presto trasformata in un incubo. Ecco le sue parole:
Questa versione del mondo vuota sta iniziando a terrorizzarmi. Sono scesa a fare la spesa ho deciso, per vedere se la chiesa qui accanto ha lasciato rametti di ulivi benedetti, di prendere una strada diversa… Mentre la percorro, vedo un uomo che suona ripetutamente ad un campanello e guarda verso qualche finestra, proseguo. Quando siamo vicini, mentre ci incrociamo, mi accorgo che ha smesso di suonare e che si è girato a guardarmi. Non so perché ho avuto un secondo di paura.
Il racconto di Francesca Verdini
Il racconto della fidanzata di Matteo Salvini non si è interrotto qui. Francesca Verdini, come sarebbe naturale, ha cominciato ad accelerare il passo per allontanarsi da quell’uomo di cui ha avuto paura:
Abbasso gli occhi e proseguo. Mi grida qualcosa. Proseguo. Grida più forte con tono arrabbiato, ma non lo capisco. Però mi fermo, siamo solo io e lui. Prego? Urla ancora più forte e molto arrabbiato, ancora non capisco, ma intuisco che mi chiede soldi, perché mi sventola sguaiatamente un bicchiere e delle sue parole distinguo chiaramente “un euro”, “un euro”. Ho solo la carta e comunque molta paura, “scusa non ho niente”, e proseguo. Riparto accelerando, ma la strada è stretta e lunga. Lui prende ad urlare furiosamente, come un matto, un urlo profondo, stracolmo di rabbia.
Un episodio, quello accaduto alla fidanzata di Matteo Salvini, che potrebbe capitare a chiunque, e che sembra diventare frequente in questi giorni in cui le strade sono deserte, e non c’è nessuno a cui potersi rivolgere. Francesca Verdini ha concluso la sua brutta esperienza senza conseguenze e fortunatamente a lieto fine:
Non so quando, ho iniziato a correre. E finalmente la voce si fatta mano a mano sempre più lontana. Per tutto il tragitto ho guardato terrazze, finestre, ho sperato di incrociare persone. Fino a casa, arrivata ho fatto le scale così velocemente che mi è sembrato di non averle neanche fatte. Ho chiuso la porta e sono corsa alla finestra, ho continuato a cercare persone affacciate. Non è successo niente, e forse non era neanche pericoloso, ma solo arrabbiato. Ma ho avuto paura, e all’improvviso ho realizzato perché è tanto importante vedere i nostri vicini che cantano e salutano; perché abbiamo bisogno di speranza.
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