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Perchè si dice cornuto al marito tradito? Cosa c’è dietro le corna

Vi siete mai chiesti perché si dica “fare le corna” o “avere le corna”? O ancora perché un uomo tradito si dica “cornuto”? Ecco cosa c’è dietro questo modo di dire così tanto utilizzato.

Perché si associano le corna al tradimento?

Ci sono modi di dire così radicati nella nostra lingua che non ci chiediamo mai da dove vengano o perché si usino. È il caso del termine “cornuto” utilizzato per riferirsi a un uomo o ad una donna vittima del tradimento da parte del partner. Sempre per lo stesso motivo si usano espressioni come mettere le corna” “fare le corna” e “avere le corna”. Anche il gesto delle corna, che si fa sollevando il mignolo e l’indice della mano, fa riferimento alla stessa cosa.

Ma quale è il motivo per cui si associano al tradimento? Come spesso accade, l’espressione ha delle radici che affondano nel mito e nelle leggende legate alla storia antica. Ecco di quale si tratta.

Minosse, il primo “cornuto” della storia

Sebbene sia un modo di dire molto utilizzato e radicato nella lingua, i linguisti non sono certi della sua origine. La prima ipotesi è quella che collega le corna al mito di Minosse, il famoso re di Creta. Secondo il mito, Pasifae, la moglie di Minosse, rifiutava i doni dell’amore, così Afrodite, dea dell’amore, la punì facendola addirittura innamorare di un toro.

La donna, folle a causa della dea, si innamorò dal toro con cui si unì dando vita al Minotauro, la figura mitica per metà uomo e per metà toro. Secondo il mito, allora, i cittadini di Creta facevano il gesto delle corna a Minosse per ricordargli che la moglie lo aveva reso “cornuto” preferendo a lui un toro.

Il re che metteva le corna: la storia di Andronico Comneno

Un’altra possibile origine del modo di dire “cornuto” o “mettere le corna” si può trovare nella storia del re di Costantinopoli Andronico Comneno (1120 circa -1185).

Secondo le storielle, infatti, il sovrano era un donnaiolo che amava mettere in mostra le proprie conquiste amorose.  Si racconta che il re usasse rendere noti i suoi successi amorosi facendo appendere nei luoghi più frequentati le teste dei cervi da lui uccisi a caccia.

Sempre secondo lo stesso racconto, il re appendeva le teste con le corna fuori dalle case delle donne conquistate. Il marito, una volta visto il trofeo, capiva di essere stato tradito.

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Roberta Gerboni

Beauty & Royal affairs

Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online.
Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania.
Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo.

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