Patty Pravo si confessa in una lunga e intensa intervista per il Corriere della Sera. Nel suo profondo racconto personale e professionale, la cantante confessa alcuni tratti incredibili della sua vita: la trigamia, i sei mariti e l’uso di droghe. Tuttavia, come si evince dalle parole dell’artista, non solo questi sono stati gli episodi più sbalorditivi della vita dell’artista. La sua carriera e la sua vita sono ricche di aneddoti che hanno lasciato tutti a bocca aperta.
Una vita vissuta intensamente e a volte fino a toccare l’estremo. Viaggi incredibili ed esperienze uniche che hanno caratterizzato l’esistenza di Patty Pravo, rendendola un’icona. Uno stile di vita forse molto discussa, ma la sincerità di raccontarsi a cuore aperto, fanno ancora della cantante una delle artiste più apprezzate del panorama italiano.
Gli esordi, il Piper e il figlio mai avuto
Un racconto ricco di emozione quello di Patty Pravo, che con la risolutezza della sua lunga esperienza rivela: “A 15 anni, finito il conservatorio, andai a Londra a imparare l’inglese. Arrivo, mi dicono che a Roma c’è un locale fighissimo. Con gli amici, parto in macchina la sera stessa. Il proprietario Alberigo Crocetta mi vede, mi chiede se so cantare come so ballare. E io, che a cantare non avevo mai pensato, dico subito sì. Sono salita sul palco, mi è piaciuto. Mi hanno detto che dovevo avere un gruppo, farmi un repertorio. Poi, Gianni Boncompagni scrisse per me il testo di Ragazzo triste e stavo già in giro a far serate. A tre anni dall’esordio, avevo già uno show in tv col mio nome. Ero ricca da schifo, infatti i soldi non li ho mai considerati e avrei fatto meglio a conservarne di più. Ma lavoravo tanto: ero abituata, venendo dal conservatorio. Ero diplomata direttore d’orchestra, perciò mi era facile comandare una band. Gordon Fagetter, sarà il mio primo marito. Eravamo fanciulli. La mia felicità, quando ci sposammo da lui a Brighton, fu lavare l’auto con la pompa, in giardino. Ci sarebbe piaciuto un figlio, ma non puoi crescere i figli in tour e ci siamo promessi che non ne avremmo avuti”.
Gli altri mariti e la trigamia
Il viaggio nei ricordi di Patty Pravo, prosegue in maniera intensa e l’artista parla della sua vita sentimentale senza restrizioni. “Il secondo (marito) era Franco Baldieri. L’unico non musicista, ma antiquario. Abbiamo passato la notte insieme, scoperto di essere anime uguali e, la mattina, ho messo la pelliccia sul pigiama e siamo andati in Campidoglio a sposarci. È durata poco. Non perché era gay, cosa che già sapevo, ma perché ho incontrato Riccardo Fogli. Il manager dei Pooh gli disse di scegliere: o loro o me. Riccardo scelse me. Finì perché io dovevo lavorare e non è bello portarsi dietro uno che non lavora. Ci siamo sposati in Scozia, con rito celtico, per cui, non è con lui che divento bigama. Lavoravo con Vangelis all’album Tanto, entro nel suo studio e vedo un bellissimo ragazzo che suona il basso, Paul Martinez. Poi un altro, bellissimo, che suona la chitarra, Paul Jeffrey. Amarci in tre fu naturale. Abbiamo anche abitato insieme a Roma”.
Patty Pravo: “Sono stata in carcere per droga”
Una vita piena di episodi incredibili, che hanno reso Patty Pravo l’artista unica e inconfondibile che conosciamo oggi. Così infatti nel suo lungo racconto per il Corriere della Sera, la cantante racconta dell’esperienza in carcere e dell’uso di stupefacenti. Patty confessa: “A Rebibbia, nel 1992, ci sono stata tre giorni per droga, rilasciata con tante scuse perché cercavano cocaina, ma io, se c’è una cosa che non ho mai preso è la coca. Il resto sì. Cominciai a casa del pittore Mario Schifano, anni 60. Aveva vasi pieni di pilloline, ci bivaccavano i Rolling Stones. Con Keith Richards, siamo ancora amici. Ero con lui quando cadde da una palma alle Fiji e i giornali scrissero che era ferito grave, ma fu solo una bottarella. Si fece un Jack Daniels e già non ci pensava più. Insomma, sono nata sorridente e spero di morire sorridente“.
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