Gianna Nannini e le droghe: “Ero dipendente da…”
Il personaggio di Gianna Nannini è sempre stato al limite, rispetto all’immaginario che solitamente accompagna un certo tipo di popstar italiane. Più vicina al mondo del rock e della controcultura, pur con un piede ben piantato nel recinto della canzone, non sono poche le occasioni che hanno visto la cantante senese attirarsi un certo tipo di polemiche per comportamenti e dichiarazioni. Ora, a sessant’anni, Nannini è un personaggio ammirato e accettato, ed è libera di affrontare i demoni del proprio passato.
Il ricordo degli inizi di carriera e del rapporto con le sostanze nelle memorie di Gianna Nannini: “Ero diventata incosciente, provai di tutto”
È ciò che ha fatto, dunque, in occasione della lunga intervista rilasciata a Vanity Fair, nella quale Gianna Nannini ha ripercorso le propria carriera evidenziando gli elementi biografici che l’hanno influenzata maggiormente. Dalle prime esperienze con il microfono, a 14 anni, al sofferto percorso di accettazione in tv. A rubare l’occhio sono però le dichiarazioni sul turbolento periodo degli anni ’80. Lì la giovanissima cantante, già all’apice della fama, non seppe resistere alla principale tentazione del mondo dello spettacolo del periodo; le droghe, ovviamente, con una predilezione particolare per una sostanza.
Prima di un auto-imposto periodo di riabilitazione, Gianna Nannini fu schiava di alcune abitudini al limite della tossicodipendenza. Un periodo della propria vita che la cantante non ha problemi a ricordare. “Tranne l’eroina provai tutto“, spiega adesso l’affermata musicista. “Ma è della cocaina che per un periodo, quasi quarant’anni fa, divenni dipendente. Ai tempi abitavo a Londra, e ce la recapitavano in studio come se ci portassero dei panini. Non stavo mai senza, ci viaggiavo. Ero diventata incosciente“. Da quel momento, la decisione di ripulirsi ed iniziare una seconda fase di carriera e di vita.
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