Regna ancora il mistero più fitto sulla scomparsa di Gessica Lattuca, la giovane mamma di quattro figli scomparsa da Favara il 12 agosto scorso. Fondamentale la testimonianza di una donna, che potrebbe rappresentare una svolta. Una pensionata sostiene che Gessica sia stata assassinata e il suo corpo nascosto in un loculo del cimitero di Piana Traversa a Favara.
Una clamorosa testimonianza, riportata sul settimanale Giallo, potrebbe risolvere il mistero della scomparsa di Gessica Lattuca. Della giovane mamma favarese, ricordiamo, non si hanno più notizie dal 12 agosto 2018. “Gessica è stata uccisa. Il suo corpo è in un loculo del cimitero di Piana Traversa a Favara. Conosco chi è coinvolto nel suo delitto e ho diversi documenti che lo provano“.
Ma chi è questa super testimone? Come scrive Giallo, si tratterebbe di una pensionata che vive nella stessa zona della 27enne. Una donna conosciuta da tutti come una persona perbene, attendibile, istruita e che non ha mai avuto legami con gli ambienti malavitosi.
Secondo quanto affermato dalla donna, la giovane sarebbe stata uccisa la stessa sera in cui è scomparsa. Gessica sarebbe stata punita per aver messo in atto un ricatto sessuale a scopo estorsivo ai danni di un abitante del luogo. La supertestimone è così sicura di quello che afferma da dirsi addirittura disponibile a fornire il nome dell’assassino.
Nel frattempo, già da qualche mese, l’amministrazione comunale di Favara starebbe procedendo all’estumulazione di alcune salme per traslarle nell’ossario, per svolgere interventi di ristrutturazione dei loculi e delle cappelle. Ma non è tutto qui. Si è infatti aggravata la posizione di Filippo Russotto, ex compagno della 27enne e padre di tre dei quattro figli. L’uomo risulta essere indagato per sequestro di persona, maltrattamenti e occultamento di cadavere.
La pista del giro di prostituzione e dei ricatti “a luci rosse”
Il caso di Gessica Lattuca ha coinvolto diverse piste investigative. Una di queste riguarda il giro di prostituzione della zona in cui pare che la 27enne sia stata coinvolta dal suo ex datore di lavoro Gaspare Volpe. In questo giro, sarebbero coinvolte non solo ragazze residenti a Favara, ma anche ad Agrigento e Castrofilippo. Gli incontri fra queste e i clienti sarebbero avvenuti in località appartate, lontane da occhi indiscreti e spesso in autovetture o in casolari di campagna in disuso. Pare, inoltre, che alcune delle ragazze coinvolte fossero solite filmare le effusioni con un cellulare nascosto nelle borsette.
Gli investigatori avrebbero infatti sequestrato i cellulari delle giovani e scoperto che queste ricattavano abitualmente i clienti. Con i riscontri tecnici sono stati trovati ed acquisiti dagli inquirenti alcuni video sugli smartphone. I filmati mostrano effettivamente che le estorsioni a luci rosse avvenivano realmente in quanto i fotogrammi mostrano, effusioni intime ed alcuni palpeggiamenti girati all’insaputa dei clienti.
La famiglia di Gessica ha, però, sempre negato il coinvolgimento della ragazza nel giro di prostituzione. In particolare, Giuseppina Caramanno, la madre della 27 enne aveva dichiarato: “Non esiste che mia figlia si prostituiva. Queste cose le smentisco, mia figlia non lo ha mai fatto. Io a Favara sono piena di amici e se mia figlia si fosse prostituita, io sarei stata la prima a saperlo, inseme a Filippo Russotto”.