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Sissy Trovato Mazza, le dichiarazioni scioccanti dell’ex detenuta

Dopo la morte di Sissy Trovato Mazza, un’ex detenuta della Giudecca ha deciso di rivelare dettagli inquietanti di quanto avveniva tra le mura del carcere. Anna (nome di fantasia) rivela a Fanpage.it quello che ha visto nel luogo di lavoro della giovane poliziotta. “Ora che Sissy è morta la verità deve venire fuori: vi dirò come entrava la droga e dove veniva nascosta. Deve venire fuori tutta la m**a della Giudecca, dirò tutto” afferma. “So che Sissy aveva scoperto la presenza di droga, parliamo di cocaina, per essere precisi – dice Anna – e so anche dove veniva nascosta e come veniva tenuta lontana dalle perquisizioni. Quando arrivavano a controllare i cani antidroga venivano trattenuti per un po’ giù, mentre la coca veniva nascosta nelle plafoniere della cella 2, dove certo i cani non potevano raggiungerla“.

“La droga arrivava direttamente in lavanderia”

Se Sissy l’ha scoperto – dice Anna – è stato per caso, lì se non dovevi trovare qualcosa non te lo facevano trovare“. Sissy aveva rintracciato il materiale in lavanderia ed è proprio attraverso i sacchi con i panni sporchi, secondo Anna, che lo stupefacente arrivava nell’istituto penitenziario. “La droga arrivava dal battello che porta dentro i capi da lavare (La Giudecca svolge il servizio lavanderia per molte strutture ricettive e turistiche locali), i sacchi non venivano controllati e la coca arrivava direttamente in lavanderia, dove poi si decideva a chi darla“. “A me – risponde – non hanno mai provato a vendere stupefacente, semplicemente perché non sono mai stata tossicodipendente, ma alle altre che ne avevano bisogno, sì”.

“Tutti sapevano come andavano le cose, ma nessuno aveva il coraggio di parlare: se non si fa gli affari suoi, la mandiamo a 900 chilometri dai suoi figli mi dissero per scoraggiarmi dal dire qualunque cosa, ma ora (Anna oggi è una donna libera) non ho più paura, tutto deve venire fuori“. Secondo la donna, le scoperte di Sissy e le sue segnalazioni sarebbero state la sua condanna a morte. “Io temo che quel giorno (il 1° novembre 2016, quando è stata colpita) Sissy sia stata vittima di un tentativo d’intimidazione finito male, un chiarimento, insomma, degenerato nel sangue”. Anna, infine, ci tiene a ricordare la giovane agente: “Lei era una persona pulita, era l’unica agente con cui noi detenute potevamo parlare, ci ascoltava, ci consigliava, ci aiutava. Era una persona pulita, per questo lì non stava bene“.

Sissy Trovato Mazza, trovate tracce biologiche sulla sua pistola

Il caso della morte di Sissy Trovato Mazza potrebbe essere vicino ad una svolta. Dopo essere stata ridotta in stato vegetativo da un misterioso colpo di pistola, la 28enne non ce l’ha fatta. Il suo caso è stato inizialmente trattato come tentato suicidio ma alcuni dettagli, comprese le dichiarazioni dei familiari, hanno poi direzionato le indagini sulla pista dell’omicidio. Sissy, infatti, stava portato avanti una battaglia contro gli abusi in carcere. Aveva scoperto fatti gravi avvenuti sul sul luogo di lavoro. Ora giungono importanti novità dalla perizia eseguita sulla sua pistola di ordinanza. Come scrive Lacnews24, infatti, sarebbero state rinvenute tracce biologiche sull’arma

Al momento non si sa se queste tracce appartengano alla donna oppure a qualcun altro ed è per questo che occorre effettuare altre analisi. Ma non è detto comunque che gli accertamenti diano una risposta certa e sicura visto che gli eventuali materiali rinvenuti risalgono ad oltre due anni fa, ossia quando è accaduto il fatto. Vero è che gli accertamenti disposti dagli inquirenti veneti arrivano con grande ritardo. In un primo momento la Procura di Venezia, infatti, aveva ipotizzato che Sissy si fosse suicidata arrivando chiedere l’archiviazione del caso. 

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