Denise Pipitone: ecco la svolta che potrebbe far riaprire il caso
Recentemente sono emerse delle importanti novità sul caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa all’età di 4 anni da Mazara del Vallo. Era il primo settembre 2004 quando della piccola si persero le tracce. Le indagini non si sono mai fermate e gli inquirenti, nel corso degli anni, hanno percorso diverse piste ma le prove era troppo insufficienti. Unica indagata è stata la sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, prosciolta definitivamente dall’accusa dalla Corte d’Appello di Palermo il 20 aprile 2017. In una puntata di Pomeriggio Cinque, si è parlato di una presunta svolta legata al Dna. L’inviata di Barbara D’Urso aveva spiegato: “Le indagini dei Ris di Messina si starebbero concentrando sulle impronte digitali prelevate nei luoghi che Denise frequentava. E da alcune minuscole impronte di polpastrelli, con le tecnologie attuali, sarebbe possibile estrarre il Dna. Questo sarebbe un dato importante perché permetterebbe di capire gli ultimi spostamenti della bimba“.
I dubbi di Piera Maggio
La madre di Denise Pipitone, nonostante la sentenza definitiva, non si è mai arresa. Piera Maggio, ascoltata la decisione dei giudici, si è messa alla ricerca di indizi e prove che le consentano di aprire una nuova battaglia legale. La donna non si da pace e, dal giorno della scomparsa della sua piccola, cerca la verità su quanto accaduto ed è determinata ad ottenerla. La mamma di Denise sta continuando ad indagare alla ricerca di qualche elemento in più sul destino della figlia, senza tralasciare ciò che è emerso dalle indagini degli inquirenti: verificando anche se c’è stato un qualche sbaglio nel corso di questi 14 anni.
Piera Maggio in questi mesi è convinta di essere arrivata ad una pista concreta che gli inquirenti, in passato, hanno tralasciato, esattamente quella dell’impronta. “Nel 2004 era stata rintracciata un’impronta digitale di una manina in un determinato luogo, che ancora non possiamo svelare, ma non doveva essere lì. Non sappiamo se appartiene a Denise o a qualcun altro, ma potremmo scoprirlo se fosse ancora possibile confrontarla con una impronta della bimba. Oppure si potrebbe estrapolare il Dna e compararlo con quello di Denise”. Inoltre, secondo la mamma della piccola, un altro aspetto ad essere trascurato sarebbe lo strano comportamento della vicina di casa di Anna Corona, mamma di Jessica Pulizzi. La donna all’arrivo delle forze dell’ordine si nascose in casa della vicina. Perché la Corona ha agito in questo modo? Perché si è nascosta? Domande alle quali, per il momento, non si ha risposta.
Denise Pipitone, la madre: “Noi sappiamo chi l’ha sequestrata”
“Oramai sono passati quattordici anni dal sequestro della nostra bambina, ma nulla è cambiato. La mancanza di verità e giustizia permane nel tempo. Chi sono i colpevoli del rapimento di Denise? Su questo non abbiamo dubbi, senza dover aggiungere altro… Noi genitori meritiamo e pretendiamo delle risposte certe e concrete dalla giustizia italiana, i bambini non spariscono nel nulla!” dichiara Piera Maggio a Il Messaggero.
La donna poi aggiunge: “Rimaniamo in attesa, impantanati dentro delle verità nascoste, dietro l’omertà e la codardia di alcuni. A tutti coloro che sono stati coinvolti nel nostro caso, in ogni senso, poniamo una domanda: se fosse stata vostra figlia a ricevere tanto male, vi sareste rassegnati davanti a tanta immane crudeltà e ingiustizia?“. La mamma di Denise poi conclude: “Non avremo mai pace finché non ci sarà giustizia e verità, tanto meno l’avranno i responsabili. Ai mostri che vigliaccamente si sono macchiati di tale gesto, auguriamo che tutto il male procurato come un boomerang gli torni contro. I bambini non si toccano! Noi non molleremo e continueremo sempre a cercare Denise, figlia nostra e dell’Italia intera“.