Omicidio Isabella Noventa: condannati i Sorgato e Manuela Cacco
Si è concluso quest’oggi, 9 ottobre 2018, il processo d’Appello per l’omicidio di Isabella Noventa. Nell’aula bunker di Mestre erano presenti i tre imputati: Freddy Sorgato, amante della vittima, sua sorella Debora Sorgato e la tabaccaia Manuela Cacco, altra amante dell’uomo. La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado condannando a 30 anni di carcere i fratelli Sorgato, mentre la Cacco dovrà scontare 16 anni e 10 mesi di reclusione. A presiedere la giuria del processo di secondo grado vi era Alessandro Apostoli Cappello, affiancato dalla collega Mariagrazia Balletti con sei giurati popolari, tre uomini e tre donne.
Secondo la ricostruzione effettuata dalla Procura, Isabella Noventa è stata uccisa per gelosia e rancore con una mazzetta nella casa dell’uomo. Tutto, secondo la ricostruzione, sarebbe stato studiato a tavolino dal trio, anche come dovevano sbarazzarsi del corpo (mai trovato). A dimostrazione di ciò per la Procura vi sarebbero diversi passaggi, tra cui la passeggiata che Manuela Cacco fece in centro per farsi riprendere dalle telecamere con indosso il giacchetto di Isabella Noventa. Il pm aveva chiesto alla Corte d’Appello la conferma della sentenza di primo grado, la quale condannava a 30 anni di reclusione Freddy e Dobora Sorgato, e a 16 anni 10 mesi la tabaccaia Manuela Cacco. Gli avvocati difensori hanno provato a smontare, nelle precedenti udienze, tutti i tasselli evidenziati dal pubblico ministero. A colpire più di tutti sono state le parole della difesa di Debora Sorgato, l’avvocato Roberto Morachiello. Il legale nell’arringa ha sostenuto, come riporta la giornalista Francesca Carollo per Quarto Grado, che ad uccidere Isabella sarebbero stati dei presunti amici del fratello Paolo Noventa, legati alla mala del Brenta. Accuse pesanti e gravi che il familiare della vittima ritiene scollegate dalla realtà.
Scomparsa Isabella Noventa, scioccante ipotesi sul cadavere: ecco dove si troverebbe
Che fine ha fatto il corpo di Isabella Noventa rimane un mistero. Freddy Sorgato ha sempre sostenuto di essersi liberato del corpo della donna gettandola nel fiume Brenta. Le ricerche effettuate in questi anni, in cui purtroppo ha perso la vita il Sostituto Commissario Rosario Sanarico, sommozzatore della Polizia dello Stato, non hanno portato a nulla. A sostegno della loro tesi gli avvocati hanno allegato alle memorie presentate in Appello anche alcune perizie, tra cui quella del perito ingaggiato dalla difesa di Freddy che dimostra come il corpo di Isabella Noventa, gettato come sostiene Sorgato nel fiume Brenta dopo il decesso della donna, sarebbe arrivato nel giro di 48 ore in mare. Per tali ragioni il cadavere della segretaria di Albignasego non è mai stato trovato nonostante le molte ricerche.
Omicidio Isabella Noventa, nuova ipotesi shock: Debora Sorgato ha ucciso anche l’ex marito?
Un’ipotesi a cui i familiari di Giuseppe Berto, ex marito di Debora Sorgato, prima non avevano mai pensato ma che, dopo l’omicidio di Isabella Noventa, inizia a prendere piede. L’uomo fu trovato senza vita in un box di Vicenza e il caso venne archiviato come suicidio. I familiari non hanno mai creduto a questa circostanza e vogliono che oggi, nonostante il passare degli anni, vengano effettuate altre indagini. I due si erano sposati il 25 settembre del 1993. Il loro matrimonio durò solo 5 anni: si separarono nel 1998. Due anni dopo, nel 2000, di Giuseppe si sono perse le tracce ma nessuno denunciò la scomparsa in quanto tutti, compresi i suoi familiari, erano convinti che si fosse allontanato volontariamente all’estero. In realtà l’uomo non si era affatto allontanato. Il 20 gennaio del 2001 vennero ritrovati i resti dell’autotrasportatore all’interno di un garage di un condominio alla periferia di Vicenza. Il corpo, ormai mummificato, era chiuso all’interno di una Fiat Uno e le vene dei polsi erano recise. Nell’automobile fu ritrovato un coltello e una lettera datata il 2 gennaio 2000. L’autotrasportatore era quindi morto già da un anno. Come è possibile che quel garage, di cui venivano pagate le spese, non è mai stato aperto in un anno? Senza considerare che il corpo aveva iniziato ad emanare un odore nauseabondo. La cosa più strana inoltre è la lettera trovata all’interno della macchina. Nell’epistola Giuseppe Berto indicava i destinatari dei suoi averi tra i quali spunta il nome della sua ex moglie, Debora Sorgato, ma non compare il nome della sua ultima compagna. Circostanza alquanto strana. Inoltre anche il secondo marito della Sorgato è morto in maniera tragica: ebbe un incidente in moto. Dalla morte del secondo marito Debora, all’epoca al terzo mese di gravidanza, ricevette un risarcimento. Si trattano di strane coincidenze? I familiari di Giuseppe Berto, come riportò il settimanale Giallo, hanno intenzione di chiedere ai magistrati di aprire un fascicolo sulla morte dell’uomo.
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