Alla fine di gennaio vedremo Vittoria Puccini nuovamente al cinema: è infatti nel cast di Tutta colpa di Freud, il nuovo film di Paolo Genovese. Lei interpreta una libraia che perde la testa per un ladro sordomuto; relazione appassionante ma complicata, dunque. E di relazioni appassionate ma complicate, la Puccini, ne ha vissute anche nella vita reale. Due nomi per tutti: Alessandro Preziosi, che l’ha resa madre di Elena, e Claudio Santamaria. Ma adesso basta. Adesso, anzi da qualche tempo Vittoria ha trovato la serenità. Quella vera, che fa scoprire un nuovo sapore dell’amore.
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La 32enne attrice toscana è infatti fidanzata con il 52enne Fabrizio Lucci, professione direttore della fotografica: è nel team tecnico anche di Tutta colpa di Freud, ergo hanno lavorato (ancora) insieme. “L’ho pensato – rivela lei dalle pagine di Vanity Fair – per ogni uomo che ho amato: ‘Da vecchi metteremo la dentiera nello stesso bicchiere’. Ma con Fabrizio non è solo questo. Mi sento finalmente appagata, arresa bene, in pace. Come quando ‘non devi più’: avere paura, fremere, cercare altro, aspettare“.
Vittoria e Fabrizio si sono incontrati nel 2012 durante le riprese della miniserie Anna Karenina; la scintilla, però, è scoccata verso la fine perché “durante la lavorazione – spiega lei – sono concentrata. Vedo poco quello che mi succede intorno. E lasciare che una relazione cominci a set aperto è pericoloso. Se poi le cose non dovessero andare?“. Invece sono andate. Eccome se sono andate. E continuano ad andare. “E’ un uomo posato – dice Vittoria del maturo compagno – molto realizzato, senza frustrazioni, ansie, angosce. Con lui, la mia consueta sindrome della crocerossina non serve. Io, abituata a subire il fascino del bello e dannato, non avevo mai provato tanta sicurezza nei confronti di una storia. Anche se quando di mezzo c’è una figlia bisogna andarci cauti“. E a proposito della piccola Elena, anche per lei spera che stavolta sia per sempre. Non sarebbe affatto bello doverle annunciare la fine di un’altra relazione: “Elena lo vede che sto bene“.
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