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Gabriele Rossi: “Odio la volgarità e l’ignoranza”

Gabriele Rossi ha la faccia d’angelo, è vero. Lo sguardo dolce, i lineamenti del viso perfetti e delicati, il sorriso che scioglierebbe anche un iceberg. Meglio non dare nulla di scontato, però. Perché dietro quella faccia d’angelo c’è un vero guerriero. L’ha dimostrato più volte, nonostante abbia soltanto 25 anni, e basta ripercorrere brevemente la sua carriera per averne conferma: da bambino ha cominciato a studiare danza, ottenendo vari riconoscimenti e volando fino a New York. Ha vinto concorsi e continuato a studiare, raggiungendo traguardi di tutto rispetto. Nel 2008 ha intrapreso la carriera d’attore e da allora è costantemente sui set; ha recitato in fiction molto amate dal pubblico fra cui L’onore e il rispetto con Gabriel Garko, Tutti pazzi per amore e Un passo dal cielo con Terence Hill.

Poi è arrivata la proposta di Milly Carlucci, una proposta col sapore di sfida: partecipare al nuovo programma Altrimenti ci arrabbiamo, in cui dieci personaggi noti si confrontano con discipline sportive e artistiche a loro praticamente ignote sotto la guida di baby talenti di età compresa fra gli otto e i diciassette anni. A Gabriele è toccato imparare il wushu, una suggestiva declinazione del kung fu. Grazie anche alla grinta e alla determinazione della sua insegnante, Noemi Franco, non soltanto ha ottenuto ottimi risultati per quanto si è realmente appassionato a quest’arte marziale basata sull’uso delle sciabole. Sabato prossimo, su Raiuno in prima serata, andrà in onda la finale. E Gabriele mira al podio insieme a Pablo Espinoza.

Gabriele, mancano poche ore al verdetto: come ti senti?
E’ una finale, le sensazioni sono forti. Ce la giochiamo io e Pablo e non nascondo il desiderio di vincere: sia per Noemi, perché così avrebbe la possibilità di realizzare un suo sogno, sia per me stesso. Sono molto coinvolto, il wushu è stato per me una bellissima scoperta.

… Anche perché non è una questione solo fisica.
No, anzi: tutto si basa sulla spiritualità e sulla disciplina. Io e Noemi abbiamo fatto questo percorso insieme allenandoci tutti i giorni per ore; io ho superato i limiti psicologici derivanti soprattutto da una sorta di iniziale “resistenza” all’idea di avere come insegnante una persona molto più giovane di me. Lei, da parte sua, si è dovuta liberare dell’imbarazzo: mi conosceva soltanto come personaggio pubblico, naturalmente aveva poca confidenza. Ma alla fine abbiamo trovato un perfetto punto d’incontro.

Quando hai realizzato di essere diventato un personaggio pubblico?
Beh, lo realizzi quando cominciano a riconoscerti per strada, a fermarti, a riconoscerti per strada. Mi fa piacere, certo, ma devo dire che nella vita di tutti i giorni non me ne rendo nemmeno conto: vivo in modo troppo frenetico. Per me non è cambiato nulla.

Credi che la popolarità possa far perdere la testa?
Nel mio caso non succederà (sorride, ndr). Anche perché sono ormai cinque anni che faccio questo mestiere e spero che resti tutto così. D’altra parte, non sono mica Raoul Bova, non è che la gente mi salta addosso appena mi vede! Diciamo che posso andare in pizzeria con serenità…

Finora sei riuscito a lavorare con costanza e non è una cosa facile per gli attori: il tuo “segreto”?
Non abituarsi mai. Ogni volta che faccio un lavoro, penso che è l’ultimo. Mi preparo mentalmente a prendere altre strade, a dedicarmi all’università, a reinventarmi in qualche modo. Io non so stare senza far niente, e considero questa mia caratteristica una fonte di forza. E ho sempre pronto un piano B.

Sia per il tuo aspetto che per la tua età, sei un vero e proprio idolo per le giovanissime…
E non mi dispiace affatto, anzi! Senza andare troppo lontano, lo vedo con le mie cuginette che hanno il mio poster appeso in camere e mi viene in mente mia sorella che invece adorava i Backstreet Boys (ride, ndr)! E’ vero, ogni età attira un certo target; è anche vero che l’aspetto conta, so di essere un bel ragazzo, lo percepisco e ciò mi aiuta. Detto questo, fin dall’inizio ho cercato di dimostrare che c’è altro e continuo a farlo.

Il fatto di essere un ballerino ti ha aiutato nell’apprendimento del wushu: ma ti dà fastidio l’idea che gli altri concorrenti del programma possano giudicarti avvantaggiato?
No, perché io non vedo alcuna disparità. Gli anni di danza che ho fatto mi hanno dato più resistenza fisica, ma alla base del wushu c’è una grande tecnica che io ignoravo completamente. E poi la resistenza fisica non è necessaria nelle altre discipline proposte nel corso del programma.

Gabriele, c’è un lato di te ancora sconosciuto al pubblico?
Beh, in pochi sanno che mi piace molto aiutare gli altri. Io sono per la condivisione: fare tanto, ma tutti insieme.

Hai tanti amici?
No, non tanti. Pochi ma buoni.

Sei fidanzato o single?
Sono libero. Sono single con… piacere! Sono anche aperto a frequentazioni, naturalmente mi capita di uscire con delle ragazze, ma per il momento non sono innamorato.

Non ti spaventa, quindi, l’idea di un impegno sentimentale?
Una relazione non dev’essere vissuta come un impegno. L’amore deve portare porta a vedere tutto bello, a star bene: è positivo. Altrimenti, vuol dire che qualcosa non va.

Finora ti è capitato più spesso di lasciare oppure di essere lasciato?
Mi dispiace talmente tanto lasciare una persona che cerco di farmi lasciare. Di arrivare alla separazione concorde.

Sei geloso?
Sì, molto. E non riesco a perdonare il tradimento…

La tua donna ideale?
La mia donna ideale è piacente ed elegante. E non mi riferisco al look: si può essere eleganti anche con una tuta da ginnastica. Io odio la volgarità e l’ignoranza.

Progetti per il futuro?
Nel 2014 girerò la nuova serie di Un passo dal cielo, adesso ho due copioni da leggere…

L’ambizione più grande?
Recitare in un film d’autore.

Foto by Kikapress

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