Cecilia Capriotti: “Uomini? Soltanto sul palcoscenico”
“… Il lavoro continua ad andare alla grande, reciterò in una commedia teatrale splendida“: Cecilia Capriotti, all’inizio dello scorso gennaio, ci aveva svelato questa novità insieme a tante altre cose. Ma non era scesa nei dettagli perché ancora mancavano le firme definitive. Cecilia è così, un po’ scaramantica. Preferisce non parlare troppo e non urlare tutto ai quattro venti. Allo stesso tempo, è arrivata alla conclusione che noi le portiamo fortuna: “Quando parliamo, o comunque che mi citate, poi le cose vanno in porto. E’ successo anche l’ultima volta“. Eh sì, perché dopo quell’intervista, appunto, è ufficialmente salita sul palco del Teatro Ghione di Roma come protagonista di Uomini, commedia sulle nevrosi del maschio italiano diretta da Alessandro Capone. Al fianco dell’attrice ascolana, Felice Della Corte, Pietro De Silva, Massimiliano Giovanetti e Paolo Ricca. E’ stato un successo, i posti si sono riempiti tutte le sere. Nel corso dello spettacolo la Capriotti si mostra in lingerie e il pubblico va in visibilio, ma non è solo questo il punto; il punto è che si è calata perfettamente nel ruolo e ha ottenuto più consensi di quanto potesse aspettarsi.
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Cecilia, è andata benissimo!
Sì! L’avevo immaginato e sperato, anche perché questa commedia è una garanzia. Uomini sull’orlo di una crisi di nervi va in scena dal ’93 ed è sempre piaciuta molto, negli anni il ruolo della protagonista femminile è stata affidato a tanti volti noti. Però i risultati sono stati al di sopra delle mie aspettative. Hanno scritto di me diverse testate nazionali importanti, ho ricevuto complimenti dagli addetti ai lavori, è venuta tanta gente a vedermi. C’è stato anche un notevole riscontro nel web. Ne sono molto felice, davvero.
Il tuo personaggio ha una doppia anima…
Sì, da una parte è una escort, dunque una donna molto sensuale, una vamp, schietta e maliziosa; una che ci sa fare, come dimostra anche durante il fatidico spogliarello (sorride, ndr). Dall’altra parte è una brava ragazza, dolce e malinconica. Nell’arco di quaranta minuti devo interpretare due situazioni completamente diverse. Anzi tre, perché arriva anche il momento in cui lei si innamora. E’ un personaggio abbastanza complesso.
Come ti sei preparata?
Io applico il metodo Metodo Stanislavskij, che ho imparato durante i miei studi di recitazione. Prima memorizzo, senza alcun tipo di interpretazione; poi entro nel personaggio ripercorrendo le mie esperienze personali e rivivendo certe emozioni del passato.
Prima del debutto temevi che l’attenzione si focalizzasse solo sullo spogliarello o sul tuo aspetto fisico?
Non più di tanto. Io dico sempre che la bellezza non è un merito, ma un dono. I veri valori aggiunti sono il talento, la passione, la professionalità. Io ho lavorato per il cinema, molto meno per il teatro: questa è la mia seconda esperienza. Ma ce l’ho messa tutta, ho cominciato a studiare da dicembre. Ho ricevuto più complimenti per la bravura che per la bellezza e credo di meritarli. Non per presunzione, per carità. Ma perché ho sempre scelto la strada più lunga e faticosa, rifiutando diverse offerte e rischiando anche di sparire. Beh, finalmente stanno arrivando i risultati…
I tuoi prossimi progetti?
Continuerò ad andare in scena con questa commedia fino al 17 marzo, non più al Ghione ma al Teatro Nino Manfredi di Roma. Grazie a questo spettacolo ho ricevuto varie proposte: tv, fiction, cinema. Ma come al solito non dico nulla fino alla conferma (ride, ndr)!
Intanto porti avanti anche il tuo ottimo rapporto con Twitter?
Certo! I miei follower aumentano e alcuni di loro ormai sono degli amici anche se non li ho mai visti. Mi avvertono se esce un articolo su di me, mi coccolano, mi “rimproverano” se non metto foto sexy… Ormai devo farlo per forza! Faccio tutto con molta autoironia e probabilmente mi apprezzano anche per questo.
L’altra volta ci hai parlato di un uomo misterioso che ti mandava rose ed era riuscito ad accendere il tuo interesse: c’è ancora?
Beh, continua a cercarmi. Ma quando non scatta, non scatta…
E c’è anche qualcun altro che ti manda rose senza svelare la propria identità.
Sì, ne ho trovato 33 nel mio camerino. Non si è svelato ma ha lasciato un indizio nel biglietto, scrivendo un messaggio del tipo: “Ti seguo, ti sono vicino, avrei voluto mandarti la mia maglia ma poi avresti capito chi sono“. Deduco si tratti di un calciatore…
Hai qualche “sospetto”?
No, per il momento. Staremo a vedere.
Insomma il tuo cuore è ancora libero.
Devo essere sincera: intorno a me ci sono anche uomini molto belli e affascinanti. Ma adesso voglio dedicarmi al lavoro, è un periodo splendido e ho intenzione di vivermelo fino in fondo. Sono libera, libera di fare qualsiasi cosa, anche di studiare in piena notte. Libera nelle mie scelte professionali: in passato non è stato sempre così perché ho avuto fidanzanti molto gelosi. E poi io, quando mi innamoro, mi distraggo troppo. E finisco per rendere meno sul lavoro…