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Cose da Vip

Intervista Emanuele Filiberto: “Ecco i miei tre obiettivi”

Emanuele Filiberto è soddisfatto, non lo nasconde e fa bene. Perché dissimulare la gioia, se la gioia è meritata? Pechino Express, l’adventure reality prodotto dalla Magnolia e in onda il giovedì sera su Raidue, sta ottenendo ottimi risultati e dissolvendo anche i più coriacei scetticismi. Le coppie di concorrenti affrontano un lungo e faticoso viaggio dall’India alla Cina, con un budget di soli due euro al giorno e fra mille – autentiche – difficoltà. Emanuele è colui che tiene il bandolo della matassa, guidando sia loro che i telespettatori lungo le strade della sfida.

Perché questo programma piace, soprattutto ai giovani?

Perché è educativo, porta alla scoperta di luoghi belli, sconosciuti, misteriosi. Perché è un prodotto nuovo e privo di ogni volgarità. Il giovedì sera non è una collocazione facile, ci sono competitor come X Factor, Servizio Pubblico, Lo Show dei record. E’ una bella battaglia e noi l’affrontiamo con carica. Ho creduto molto in questo progetto, ci ho davvero messo anima e corpo.

A proposito di Santoro: quella sorta di sfida di cui hanno tanto parlato, facendo riferimento alla collocazione del giovedì sera su Raidue, si è accesa davvero?

Non c’è mai stata sfida e io non ho preso il posto di nessuno, perché Pechino Express è un prodotto diverso e Santoro non è più in Rai. Diciamo che qualcuno ha voluto tirare in ballo due nomi forti come i nostri per metterci “contro” e fare i titoloni…

Il programma è stato registrato in estate, quindi tu hai la possibilità di tastare le reazioni dei telespettatori in tempo reale.

Verissimo, io lo guardo con i telespettatori e mi confronto continuamente con loro tramite Twitter. Tra l’altro, nei cinquanta giorni di registrazione ho seguito tutte le vicende dei concorrenti ma non ho potuto assistere a ogni particolare: non sapevo, per esempio, dove dormivano o come sbrogliavano le difficoltà. E’ una sorpresa anche per me.

Quali sono i tuoi concorrenti preferiti?

Sono tutti bravi e lo dico senza retorica. Federica Nargi e Costanza Caracciolo sono riuscite ad arrivare fino alla fine del Nepal: sorprendenti. L’eliminazione degli Sportivi Giorgio Rocca e Nicolò Comi è stato un colpo di scena, così come il ripescaggio degli Attori Debora Villa e Alessandro Sampaoli.

Ormai il più è fatto…

Il più è fatto e si entra nella fase più emozionante. La puntata in onda domani sarà molto particolare perché i concorrenti arriveranno nella grande Cina: un Paese sterminato, con una lingua incomprensibile, che affianca città praticamente in grado di controllare il mondo a luoghi sperduti e difficili. Le cinque coppie in gara si stanno contendendo la vittoria, la competizione ormai si fa sentire.

Ti sono pesati i cinquanta giorni lontano dalla tua famiglia?

… A me pesano anche soltanto due giorni lontano dalla mia famiglia! D’altra parte mi è piaciuto: ho scoperto e imparato tante cose. Non è stato tutto facile, sia chiaro. Non ho fatto la vita da alberghi a cinque stelle come qualcuno potrebbe pensare. La fatica c’è stata per tutti, anche per il resto della troupe, per i cameramen che correvano con telecamere di dodici chili sulle spalle. Tutti abbiamo dato il massimo.

Ti hanno confermato per la seconda edizione…

Ne sarei lieto, ma in realtà non è ancora ufficiale. Spero sia così.

Vittoria e Luisa, le tue bimbe, seguono il programma?

Seguono la replica del sabato, perché il giovedì si farebbe troppo tardi.

Come reagiscono?

Sì divertono; prima di partire ho lasciato loro dei libri relativi ai posti in cui sarei andato. E le sentivo frequentemente tramite Skype.

Spesso, tramite Twitter, mandi fotografie di fiori e messaggi d’amore a tua moglie Clotilde: accade quando siete lontani o sono semplici slanci?

Sono slanci del momento, Twitter è uno strumento molto interessante.

… E tu lo usi parecchio.

Sì, perché mi avvicina alla gente, permettendomi di farmi conoscere veramente. Ed è anche un’ottima piattaforma per il lavoro, per costruire contatti, fare nuove scoperte.

Tutti hanno notato e molti apprezzano le collane che hai indossato durante le registrazioni di Pechino Express…

Ah, le collane (ride, nrd). Sono collane locali, di buon augurio, che mi dava la gente del luogo. E’stato bello e interessante riceverle, rappresentano la loro storia e le loro tradizioni. Adesso arriveranno i braccialetti!

La tv è il tuo futuro, ormai?

Beh, sono cinque anni che faccio tv e spero di poter continuare.

Che differenza c’è fra l’Emanuele di cinque anni fa, che lavorava in banca, e quello di oggi?

Sono successe tante cose. Prima ero in esilio, poi ho potuto scoprire l’Italia. Mi sono sposato, ho avuto due figlie, sono diventato anche meno introverso. Ho imparato ad aprirmi.

I pregiudizi ci sono ancora?

Sì, ci sono ancora. Pregiudizi legati al mio nome, al fatto che sono un principe… Ma chi se ne frega. Le critiche costruttive mi interessano, le altre no perché non mi fanno andare avanti.

Quindi non ti difendi?

No, non voglio difendermi. A me interessano tre cose: essere un buon padre, essere un buon marito e fare bene il mio mestiere. Il resto è niente.

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