Paola Ferrari rinuncia alla politica: “Fuoco incrociato contro di me”
Niente. Paola Ferrari non si darà alla politica. O, perlomeno, non farà parte della squadra di Maroni. Il motivo l’ha spiegato lei stessa dalle pagine del quotidiano La Repubblica: “Ho deciso di ritirare la disponibilità che avevo dato per far parte della nuova giunta regionale in Lombardia. Continuo a condurre la Domenica sportiva, e ne sono ben felice. Appena è uscita la notizia, sono stata sottoposta a un fuoco incrociato francamente eccessivo e del tutto immotivato“. La giornalista a presentatrice avrebbe potuto concorrere per il ruolo di assessore alla Cultura; la proposta iniziale le è giunta da “amici del Pdl“, ha detto senza scendere nei particolari.
Qualcuno ipotizza che la rinuncia deriva dalla polemica per la laurea… che non ha. Ma lei smentisce con decisione: “Tanto per capirci: non l’ho mai avuta, e mai l’ho nascosto. E neppure ne ho mai comprata una. Del resto non è necessaria neppure per i ministri“. Battute, queste ultima, per far presente che nella neo giunta sono in molti a non aver concluso e neppure cominciato gli studi universitari? Forse sì, forse no.
In ogni caso, la Ferrari non ha poi risparmiato qualche attacco nei confronti di una politica stantia, basata sulla “spartizione del potere” e su “interessi personali: ho sentito un certo vento. Io sono fuori da questi schemi, quindi rinuncio“. Questa nuova strada, giura, l’avrebbe percorsa “in modo serio e trasparente, con un dialogo continuo con i cittadini“. Comunque non se l’è presa più di tanto: “Il rammarico ci sarebbe stato se avessi deciso di lasciare i miei telespettatori. Ho cominciato a 17 anni, se sono qui in Rai vuol dire che qualcosa valgo“. Quello è poco ma sicuro. E la cosa più importante, in fondo, è che continui a essere la Signora della Domenica Sportiva…