Selvaggia Lucarelli sull’omicidio di Vasto: “E guardate che io lo capisco”
La blogger Selvaggia Lucarelli dice la sua su quella che può essere definita una tragedia a Vasto, dove il marito ha ‘vendicato’ la moglie uccidendo il pirata della strada che l’aveva investita.
“L’omicidio di Vasto mi ha turbata profondamente – confessa Selavggia -. È la città dei miei nonni paterni (…) I miei genitori erano a Vasto quando è avvenuta la tragedia a quell’incrocio, avevano visto la città tappezzata di quei manifesti in cui il marito di Roberta chiedeva giustizia. Ne erano rimasti impressionati”. Poi la spiegazione della blogger: “Certo è che quella folla, quelle pagine su fb in cui le fazioni pro Italo e pro Fabio si scannavano, non hanno fatto bene a Fabio così accecato dal dolore e dal desiderio non di giustizia (perché la sentenza non l’ha neppure voluta sapere), ma di vendetta. E guardate che io lo capisco”. Prosegue la Lucarelli: “Italo non voleva uccidere Roberta. So che è difficile da accettare, ma è così. E’ passato col rosso sorpassando una macchina ferma al semaforo. Si stava per ammazzare pure lui, tra l’altro”.
“Ci sentiamo tutti Fabio – prosegue Selvaggia -, ci sentiamo tutti Roberta, ma la verità è che siamo pure Italo, sebbene si faccia finta che no, la distanza tra noi e un potenziale assassino sia di qualche migliaia di km. Vi avrei voluti vedere tutti a 20 anni in macchina. Avrei voluto vedere quanti di voi non hanno superato i limiti, non hanno fatto un’inversione dove non potevano, non si sono distratti a un semaforo. Siete stati fortunati. Italo no. Roberta no. Fabio neppure“.
Sottolinea Selvaggia: “La verità è che questa è una storia in cui nessuna giustizia è stata fatta (…) E di fronte a tutto questo, c’è chi continua a scrivere e commentare con la bava alla bocca, trascurando il fatto che quella bava alla bocca ha armato un uomo. Contro un ragazzo di 20 anni e alla fine pure contro se stesso“. Conclude Selvaggia: “Io conosco un sacco di gente che ha fatto cazzate in macchina, le ho fatte anche io temo, specie a 20 anni. Se volete vi mando la lista e sparate ad uno ad uno. Siamo teste di cazzo come Italo, mica ci vorrete risparmiare perché siamo stati solo più fortunati?”
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