La dottoressa che cura i gay: “Sesso anale nei riti di iniziazione satanica. Lo ha fatto anche Angelina Jolie!”
La dottoressa Silvana De Mari ha dei pazienti speciali: cura soprattutto i gay. Ma avverte su tutti i rischi del sesso anale, e poi lo scoop: lo ha provato anche Angelina Jolie.
Quali sono le controindicazioni del sesso anale? È una domanda che ha colto la curiosità non solo degli omosessuali, ma anche degli etero. La dottoressa Silvana De Mari racconta in un’intervista a La Zanzara tutti i rischi del sesso anale, e spiega come stanno veramente le cose. “Sono 40 anni che curo le persone omosessuali – spiega la dottoressa -, e le amo. Moltissimo. In realtà l’omosessualità non esiste. La sessualità è il modo della biologia per creare le generazioni successive attraverso l’incontro tra gameti femminili e maschili. A Madre Natura non interessa nulla del piacere personale, a Madre Natura interessano solo i piccoli, le generazioni successive”. Insomma, la pratica non sarebbe del vero e proprio sesso secondo la dottoressa.
Entrando nel dettaglio: “La condizione dell’omosessualità è una condizione drammatica per la condizione anorettale, dell’ano. L’ano fa parte del tubo digerente. L’apparato riproduttore è altra cosa (…) La cavità anale è stata creata perché passino le feci, dall’interno all’esterno. E basta. Non è prevista la penetrazione del pene, Madre natura non lo ha previsto. Il buco non è stato creato per quella cosa lì, si ammala. Conosco tanti gay che hanno danni inenarrabili, fanno disastri. Anche tra eterosessuali”. I rischi per la salute sono diversi: “fistole, ascesso perianale, ragadi, incontinenza anale”. Poi la rivelazione della dottoressa De Mari: “Nelle pratiche di iniziazione del satanismo esiste il sesso anale, ne ha fatto uno anche Angelina Jolie. E aggiungo: nell’ano non c’è nemmeno l’organo dell’orgasmo”.
E aggiunge: “Una cosa come l’unione gay che porta all’incontinenza anale, all’ascesso anale può essere considerata una cosa positiva?”. Insomma come medico la dottoressa De Mari delinea un quadro clinico non tra i più esaltanti. E questo sembra preoccuparla parecchio: “La cosa importante è ‘The gay bowel syndrome’ cioè l’insieme delle patologie anali che arrivano a causa della penetrazione. Nessuno ne parla. C’è una censura incredibile“.