Cose da Vip

Kevin Boateng: la sua carriera in crisi per “colpa” del troppo sesso con Melissa Satta?

In questi giorni si parla parecchio di Kevin Boateng e della sua presunta crisi professionale. Il noto attaccante pare essere in rotta con la squadra tedesca dello Scahlke04, allenata da Roberto Di Matteo, che lo scorso maggio ha deciso di sospenderlo (e lo stesso ha fatto col suo compagno di squadra Sidney Sam). Ciò, come prevedibile, ha acceso polemiche e messo di malumore i tifosi. Che hanno puntato il dito contro Melissa Satta. Sì, sarebbe lei la “colpevole” delle difficoltà incontrate dal giocatore negli ultimi tempi. O meglio, sarebbe colpa del troppo sesso con lei. GQ fa una ricostruzione molto precisa in tal senso: “Impegno a parte, c’è stata una data in cui la carriera di Boateng sembra aver imboccato una decisa involuzione. Il novembre del 2011. Ossia l’arrivo a casa Boateng di miss Melissa Satta. Prima di allora, nella stagione 2010-2011, Boateng fu decisivo per la vittoria dello scudetto del Milan. Max Allegri ebbe l’intuito di avanzare la sua posizione, mettendola sua dinamicità accanto a un Ibrahimovic e a un Pato, in un tridente da sogno. La stagione successiva pareva iniziare col piede giusto, eppure dall’inizio del 2012 una serie praticamente ininterrotta di infortuni ha iniziato a minarne le prestazioni (in campo)“.

Da allora, fino all’addio al Milan, Kevin “ha fatto parlare di sé più per il gossip e le campagne anti-razziste che per i suoi gol“. Nel frattempo l’ex Velina andava rilasciando dichiarazioni circa la frequenza dei loro rapporti intimi, fino a dieci nell’arco di una settimana (il che può influire negativamente sulle prestazioni in campo). C’è stato un giorno in cui il quotidiano spagnolo è uscito con un titolo significativo: “Boateng infortunato per eccesso di sesso“. Sarò vero? Secondo la Satta, i motivi delle incomprensioni con i suoi datori di lavoro tedeschi vanno ricercati altrove: in una lunga intervista rilasciata al settimanale Chi ha infatti spiegato che il suo compagno è stato usato “come capro espiatorio perché la squadra andava male“. Dice che lo dipingono come un “bad boy“, ma in realtà lui è “un uomo di 28 anni che ama il calcio e fa il suo lavoro da professionista“. Dice che ci sono pregiudizi nei suoi confronti derivanti dai tatuaggi e dalla cresta ossigenata. Sottolinea che “lo hanno spedito in panchina per nove partite senza motivo. Appena è rientrato in campo, ha segnato e fatto segnare. Poi l’hanno sospeso“. Forse a qualcuno dava fastidio, ipotizza la showgirl sarda. Lui intanto è tornato a Milano per stare con lei e con il loro bambino. Dove starà la verità?

Foto by Instagram

Pulsante per tornare all'inizio