Antonio Conte può piacere oppure no, ma su una cosa non si discute: ci mette il cuore. Ci tiene. Anzi, certe volte vien da pensare che sia proprio a forma di pallone, il suo cuore. Bastava guardarlo ieri, 6 settembre, durante la diretta di Italia-Bulgaria. Dopo l’1-0 su Malta, bisognava vincere per fare un altro passo avanti verso le qualificazioni a Euro 2016. E Conte fremeva, guardando i suoi ragazzi. Poi è arrivato quel momento. Il momento in cui a Daniele De Rossi è toccato un rigore. Tensione alle stelle, signori. Mentre il campione si avvicinava al dischetto, a soli 6 minuti dall’inizio della partita, le telecamere hanno inquadrato per qualche istante il Mister. Il quale era là, mani giunte e sguardo supplichevole. Facile indovinare i suoi pensieri. Devono per forza essere stati qualcosa del tipo “Signore, ti prego, fa’ che Daniele ce la faccia. Ti-prego-ti-prego-ti-prego“. E Daniele ce l’ha fatta. Amen. Conte, a quel punto, s’è messo ad esultare come un bambino. Ma gli italiani erano fermi all’immagine precedente. Quella della preghiera, sì. La quale, grazie alla viralità dei social network, è subito rimbalzata lungo tutto lo Stivale. Tramutandosi anche in irresistibili parodie: quando vogliono, gli italiani, sanno essere parecchio creativi.
Meme, fotomontaggi, battutine e chi più ne ha, più ne metta. Il “povero” Conte è stato assimilato a gattini imploranti, cagnolini “puffosi”, santi e miracolati. #conte prega. sperava che #derossi riuscisse a non farsi espellere prima di batterlo, #Conte prega per noi!, Voglio la pic di conte che prega, Conte prega il tuo parrucchino che Manolo non si sia fatto niente: quest’uomo, in ogni caso, non passa mai inosservato. E comunque l’Italia ha vinto, sia grazie ai piedi di De Rossi che alle mani (giunte) del ct. Non è sufficiente?
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