Rassegna Gossip, Sanremo: top e flop
Che cosa resterà di questa edizione? Di certo la vittoria di Angelina Mango
E’ calato il sipario sulla 74esima edizione del Festival di Sanremo e con esso, anche l’era Amadeus. Dal famigerato ballo del Qua Qua Qua, ai versi cult delle canzoni, cerchiamo di capire quali siano i momenti da ricordare e da non ricordare di questo ultimo Sanremo.
Amadeus ci mancherà? Probabilmente sì! Marcherà la sua ironia, il suo garbo, la sua raffinatezza. Gli sarà riconosciuto il merito di aver svecchiato la kermesse festivaliana avvicinandola alle generazioni più giovani. Per tutto questo, gli abbiamo dato un buon voto. E nonostante siano trascorsi pochi giorni dall’ultima puntata del Festival, possiamo dire che tutto, è già storia.
La settantaquattresima edizione è stata vinta da Angelina Mango con La noia, al secondo si è piazzato Geolier (I p’ me, tu p’ te), mentre al terzo e a completare – dunque – il podio, Annalisa (Sinceramente). Un trio che non era così scontato, poiché proprio in questo festival, più che canzoni dal prematuro appellativo ‘sanremese’, vi erano già delle grandi hit e dunque, immediatamente amate dal pubblico. Tra queste avevamo Mahmood con la sua Tuta Gold, Ghali che ha portato sul palco dell’Ariston il brano dal titolo Casa mia. Ma non solo! In quanti hanno ballato sotto le note di Apnea, brano intonato da Emma? Ma se la musica ha modo di continuare a diffondersi attraverso radio e piattaforme, ciò che rimarrà fermo saranno i momenti già accaduti nel corso delle cinque serate festivaliane. Vediamo cosa ricorderemo.
Sanremo e gli “Amarelli”
Il Festival di Sanremo è ufficialmente terminato, per la gioia di molti e il dispiacere di altri che impiegheranno un po’ di giorni prima di uscire dal vortice. Perché sì, Sanremo è così: ti stanca, ti toglie ore di sonno, tiene banco nelle conversazioni con parenti e amici, reali e virtuali. Con qualcuno addirittura si discute, eppure, quando finisce lascia dietro di sé la nostalgia tipica di una festa.
Ma torniamo ai momenti top e flop. Momenti top sì, e i versi cult delle canzoni sono la base positiva su cui si è costruito questo festival. Gli “Amarelli” sono stati apprezzati e amati dal pubblico, d’altronde, Amadeus e Fiorello, due amici così sul palco dell’Ariston, non sarà semplice rivedere una coppia così vincente. Amadeus per cinque anni è stato il timoniere, Fiorello la sua spalla. La vera prova del loro legame? Nessuno ha dato la colpa all’altro del Qua Qua. Ci mancheranno. E, a proposito del ‘qua qua’, forse tra qualche anno farà tutto il giro e acquisterà lo status di cult, ma per ora è quel che è, ovvero una figuraccia. Di certo del ballo resterà nella storia lo sguardo smarrito dell’attore John Travolta nel momento esatto in cui capisce cosa sta per fare.
Top e flop: quel monologo che sembrava un rewind
Top è la serata delle cover considerata come una delle più belle nella storia del festival di Sanremo nonostante i fischi che ha ricevuto Geolier, vincitore della serata. Angelina Mango e La rondine del padre Pino Mango è stata da brividi, Halleluja rifatta dai Santi Francesi e Skin ha conquistato tutti esattamente come il brano Com’è profondo il mare di Dalla cantata dal talentuosissimo Mahmood. Flop invece per Teresa Mannino. Ci aspettavamo di ridere di più, di divertirci di più. Ed invece l’attrice e co-conduttrice della quarta serata strappa qualche sorriso ogni tanto e il monologo sul maschio etero basic sembrava di averlo già sentito.
Top Mengoni, Cuccarini, Giorgia e quel ‘Baudo retrò’ sentendola cantare i suoi successi storici. Altrettanto top le scritte sulla nave. Sera dopo sera la Costa ci ha fatto compagnia nelle lunghe notti del Festival, proiettando le frasi che avremmo voluto sentire. Da “Ce sta ‘o mar sott'” a “Sanremo si ama” fino a “C’è chi ha sonno e chi mente”. Insomma, questo festival ha chiuso i suoi riflettori ma rimarranno in attivo le canzoni/tormentone questa volta in anticipo. Se vi dicessimo: “Quando, quando, quando, quando…”, anche oggi la voce di Annalisa occuperà le nostre menti.