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Il principe Harry dice alla Corte di Londra che ‘non si sente al sicuro’ portando Archie e Lilibet nel Regno Unito

Al via oggi la prima udienza nella causa del principe Harry contro l'Alta Corte inglese

Si è aperta oggi la causa in tribunale tra il principe Harry e il Ministero degli Interni inglese. Qualche settimana fa, infatti, i Sussex hanno citato in giudizio le istituzioni per la decisione di non permettergli di pagare di tasca propria la protezione della polizia per se stesso e la sua famiglia mentre si trova nel Regno Unito. Oggi, venerdì 18 febbraio, si è svolta la prima udienza del caso, che potrebbe costare fino a 400mila sterline in totale. L’udienza preliminare si è svolta presso la Royal Courts of Justice di Londra, ma il principe Harry non ha partecipato personalmente.

Il principe Harry non si sente al sicuro nel Regno Unito

Il principe Harry continua a sostenere con forza che la sua scorta per la protezione privata negli Stati Uniti non ha un’adeguata giurisdizione all’Estero né l’accesso all’intelligence britannica necessaria per tenere lui e la sua famiglia al sicuro. Tramite il proprio team di legali, il duca di Sussex ha dichiarato di “non sentirsi al sicuro” nel portare i suoi figli Archie e Lilibet nel Regno Unito. A seguito della perdita della protezione della polizia finanziata dai contribuenti, infatti, i Sussex pensano di non poter avere un’adeguata protezione.

Principe Harry Meghan Markle Sussex

Sono queste le motivazioni con cui il secondogenito del principe Carlo si è presentato all’Alta Corte di Londra. Parlando in un’udienza preliminare per ripristinare la protezione, il suo avvocato, Shaheed Fatima, ha espresso le preoccupazioni di Harry per gli accordi di sicurezza messi in atto quando lui e Meghan Markle si sono ritirati dai doveri reali nel gennaio 2020. Dopo la Megxit, infatti, la coppia ha perso la protezione della polizia finanziata con fondi pubblici. Negli Stati Uniti hanno pagato privatamente per la sicurezza, ma il Ministero degli Interni britannico ha negato la possibilità di pagare una scorta quando si trova nel territorio inglese.

La risposta del Ministero degli Interni

Il principe Harry ha aggiunto che questa situazione di pericolo non gli permette di rientrare nel Regno Unito, che continua a “considerare la propria casa”. Il figlio Archie e la moglie Meghan Markle non rientrano in Gran Bretagna dai tempi della Megxit. La piccola Lilibet, invece, non ha mai incontrati di persona i membri della Famiglia Reale. Il Ministero dell’Interno ha risposto affermando che gli agenti di polizia britannici non sono disponibili per la “sicurezza della protezione personale” a pagamento.

Gli avvocati che rappresentano il dipartimento hanno detto al principe che era “irrilevante” che si fosse offerto di pagarli lui stesso. Il team legale ha anche promesso di chiedere un enorme rimborso per la somma delle spese legali “eccessive” causate dal caso. Il tribunale ha accolto anche la richiesta da entrambe le parti di mantenere riservate alcune parti degli atti giudiziari della causa.

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Roberta Gerboni

Beauty & Royal affairs

Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online.
Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania.
Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo.

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