Chicche di Velvet

Acqua di Giò di Armani, storia di un profumo iconico

Il celebre stilista chiese aiuto al naso Alberto Morillas

Chi è nato negli anni ’90 ricorderà sicuramente le campagne pubblicitarie di Acqua di Giò, un profumo che ha immediatamente conquistato i nasi fedeli di Giorgio Armani. La storia di questa fragranza ci porta nel cuore degli anni ’90, precisamente nel 1996, e deve tutto al naso di Alberto Morillas. Fu a lui che Giorgio Armani affidò la realizzazione di un profumo che rinnovasse il classico, un odore senza tempo destinato a rappresentare l’Italia in tutto il mondo.

Inserito tra i profumi maschili più sensuali, l’Acqua di Giò si presenta come una fragranza agrumata. Il suo punto forte è la selezione delle materie prime: il miglior bergamotto e il più bel mandarino sul mercato, come ha sottolineato Morillas.

La storia di Acqua di Giò, profumo iconico della maison Armani

L’ispirazione per realizzare questo profumo arriva dall’isola di Pantelleria, sfondo di innumerevoli vacanze di Giorgio Armani. Una formula così semplice all’apparenza eppure così difficile al tempo stesso. Chi annusa questo profumo ha l’immediata sensazione di trovarsi al mare.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Armani beauty (@armanibeauty)


Acqua di Giò è un sinonimo di estate e questo avviene grazie allo iodio trasparente e floreale unito ad una preziosa acqua di colonia che restituisce un odore simile a quello del mare. “Quando si apre un flacone di Acqua di Giò, si percepisce immediatamente la freschezza, un momento di piacere. Quando apro un flacone di Acqua di Giò, chiudo gli occhi e vedo il blu: il blu del Mediterraneo, il blu della California, il blu del sud, ma sempre blu”, ha raccontato Alberto Morillas.

Con un packaging minimal ed una boccetta trasparente, ravvivata soltanto dal tappo grigio perla, Acqua di Giò ha avuto successo soprattutto per la sua variante maschile. Quello che forse in molti ignorano è che questa fragranza ha debuttato dapprima con la variante femminile, a sua volta legata all’iconico profumo Giò, dopodiché è arrivata anche la variante maschile che ha ottenuto un incredibile successo.

LEGGI ANCHE: La storia della borsa 2.55 di Chanel: quando è nata e perché si chiama così

Cristina Migliaccio

Moda, Lifestyle & Glamour

Nata ad Ischia, ha studiato a Salerno dove ora vive Editoria e pubblicistica. Ha vissuto quattro anni a Roma diventando giornalista pubblicista.
Appassionata di libri e di tutte le dinamiche dell'intrattenimento televisivo, soprattutto riguardo le serie TV. Si occupa di Moda, analizzando nel dettaglio i red carpet e le tendenze. Sul blog www.velvetgossip.it di VelvetMAG è curatrice di curiosità ignote ai più.

Pulsante per tornare all'inizio