Covid: zona rossa anche dopo Pasqua? Draghi: “Al lavoro per riaprire le scuole”
Il premier in Senato spiega una situazione difficile
L’Italia divisa per zone rosse e arancioni potrebbe restare così anche dopo il fine settimana di Pasqua. Le misure restrittive potrebbero allungarsi, nei tempi, con una “mini” proroga. “Abbiamo 4 vaccini sicuri e efficaci, ad aprile arriva anche Johnson&Johnson. L’obiettivo è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile: dobbiamo portare il ritmo a mezzo milione al giorno“. Lo ha detto il premier Mario Draghi, parlando dell’emergenza Covid in Senato, oggi 24 marzo. Il presidente del Consiglio ha reso un’informativa in vista del Consiglio europeo a cui parteciperà il 25 e 26 marzo.
Scuola, passi in avanti
“È bene cominciare a pianificare le riaperture: speriamo di riaprire le scuole fino alle primarie dopo Pasqua“, ha aggiunto il premier. “Stiamo guardando attentamente i dati sui contagi ma se la situazione epidemiologica lo permetterà cominceremo a riaprire la scuola in primis, almeno le primarie e l’infanzia, anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni o speriamo subito dopo Pasqua”.
Il certificato vaccinale
Per quanto riguarda il green pass europeo, l’obiettivo è dare “entro tre mesi” un certificato a chi è stato vaccinato o è guarito o comunque è immune al virus. “Occorre raggiungere questo obiettivo senza discriminazioni e nel rispetto dei dati sensibili dei cittadini. È un progetto complesso”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo.
“Più somministrazioni”
“Siamo già all’opera per compensare il ritardo di questi mesi. L’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. Nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti – ha precisato il premier -. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno”.
Regioni, il problema degli over 80
Le differenze tra le Regioni nelle somministrazioni delle dosi “sono difficili da accettare. Le Regioni seguano le priorità del piano nazionale”, ha detto ancora Draghi nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Ue. “Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti”, ha dichiarato.