Vaccino Covid, un milione di nuove dosi: ora si deve correre
Oggi si fanno 200mila somministrazioni al giorno ma non bastano
Un milione di nuove dosi Pfizer, distribuite alle regioni. Così il governo Draghi tenta di correre ai ripari e accelerare senza indugio la corsa alle vaccinazioni in Italia. Siamo in ritardo sulla tabella di marcia. Si fanno, a oggi, una media di 200mila somministrazioni al giorno. Poche. Troppo poche se guardiamo all’obiettivo di 500mila somministrazioni quotidiane in tutto il Paese.
Altre fiale anche nei prossimi giorni
Le fiale, destinate agli anziani con più di 80 anni e alle categorie più fragili, si aggiungono alle 333.600 dosi di Moderna, distribuite lunedì 22 marzo, e alle 279mila di AstraZeneca il cui arrivo in Italia è previsto domani 24 marzo. Alla fine del primo trimestre saranno in tutto oltre 14 milioni i vaccini distribuiti. Dopo la battuta d’arresto della scorsa settimana, per il blocco subito da AstraZeneca, il primo problema per l’Italia è l’approvvigionamento. A oggi sono più di 2,8 milioni le persone fragili vaccinate a livello nazionale. “Con una tendenza in salita grazie alle ultime consegne”, assicura il generale Figliuolo, commissario all’emergenza. Ma non basta e non sono sufficienti le attuali 200mila somministrazioni quotidiane per il cambio di passo promesso dal governo Draghi.
Regioni in ordine sparso
Se si vuole arrivare a mezzo milione di dosi al giorno in meno di un mese, bisogna sciogliere tutti i nodi che ancora rallentano le immunizzazioni. Da Nord a Sud, i governatori chiedono più vaccini anti-Covid. Ma le somministrazioni non procedono tutte allo stesso passo e alcune Regioni, come la Lombardia, restano sorvegliate speciali. Dopo il caos prenotazioni, con hub semi vuoti a fronte di centinaia di dosi pronte, il presidente Attilio Fontana ha annunciato il cambio ai vertici di Aria, l’agenzia regionale che gestisce il sistema. Nelle residenze per anziani (Rsa) si cominciano a vedere i primi effetti delle vaccinazioni anti-Covid. Si registra un calo sia dell’incidenza della malattia tra ospiti e operatori, sia dei decessi. Lo rivela l’ultimo report di sorveglianza sulle strutture realizzato dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con il ministero della Salute. Sono 833 le Rsa che hanno partecipato alla sorveglianza per un totale di 30.617 posti letto.