Oggi è venerdì 13: perché porta sfortuna?
Oggi è venerdì 13 novembre. Per alcuni è un giorno come un altro ma per i superstiziosi si tratta di un avvenimento che può portare sfortuna. In molti paesi di tutto il mondo è diffusa questa credenza del giorno più brutto dell’anno. Il mondo del cinema horror si è ispirato a questa superstizione per creare saghe e pellicole diventate leggendarie proprio con il titolo “Venerdì 13“. Leggenda o verità? Scopriamo le origini di questa antica “tradizione” riconosciuta a livello universale.
Venerdì 13: ecco l’origine del giorno più brutto dell’anno
È bene ricordare che non per tutti è così. Ad esempio in Tibet il numero 13 è invece il numero più fortunato. Per quanto riguarda la sfortuna del venerdì 13 sembra risalga alla mitologia nordica. Nella storia degli dei scandinavi troviamo 12 divinità tutte dall’animo buono. Il tredicesimo, chiamato Loki, arrivò successivamente ma contrariamente agli altri era spietato e crudele con gli umani mortali. Da qui la connotazione negativa del numero 13. Anche nelle tradizioni assiro babilonesi il 12 era considerato il numero sacro e perfetto mente il successivo 13 andava a spezzare quest’equilibrio. E il quinto giorno della settimana? Sembrerebbe che secondo i racconti sacri Gesù venne crocifisso proprio di venerdì. Inoltre nella storia cristiana, ma non solo, anche Adamo ed Eva vennero cacciati dal paradiso dell’Eden esattamente nella quinta giornata della settimana.
Volendo attingere ad avvenimenti storici molti episodi sfortunati si sono verificati proprio il venerdì. Come ad esempio quello del 1869: fu il primo venerdì nero per il crollo delle borse mondiali. La stessa cosa accadde anche nel 1929. In Italia però il 13 è ancora oggetto di controversie. C’è da dire che anche il 17 è considerato un numero sfortunato. Forse è ancora più temuto del numero 13. Sembrerebbe addirittura che nei tempi passati fosse difficile trovare degli appartamenti che avessero come numero di interno proprio il 17. Naturalmente tutto è frutto di leggende popolari e coincidenze e ognuno è libero di crederci o meno.