Chicche di Velvet

I Pooh, perché si chiamano così? Spunta la confessione

I Pooh sono un’istituzione nel panorama musicale italiano. In molti, durante il loro mezzo secolo di carriera, si sono chiesti quale fosse l’origine del nome. È spuntata ora una confessione della band italiana, che ha recentemente dovuto confrontarsi con la drammatica scomparsa di Stefano D’Orazio. Ecco da cosa deriva.

Noi tutti oggi li conosciamo semplicemente come i Pooh. Autori di alcune tra le pietre miliari della musica leggera italiana, non si sono sempre chiamati così. La band è nata infatti nel 1962 a Bologna con il nome di Jaguars. Senza alcuna ragione apparente, forse per omaggiare la nota marca automobilistica. Nel corso dei quattro anni successivi, il gruppo ha visto alternarsi diversi componenti, fino ad arrivare, nel 1966 al momento di firmare il contratto. A causa di alcune questioni, la band è costretta cambiare nome. Ecco la verità dietro il nome dei Pooh

I Pooh, ecco il motivo del loro nome

Il 1966 risulta l’anno ufficiale di inizio della carriera dei Pooh. Risale proprio a quella data il primo contratto con la casa discografica Vedette. Tuttavia, in seguito alla firma, gli allora Jaguars avevano capito che qualcosa non andava, qualcosa che riguardava proprio il loro nome. Pare infatti che esistesse già una band che si chiamava in quel modo. Il gruppo in questione aveva già pubblicato un 45 giri, costringendo perciò i nascenti Jaguars a dover trovare una valida alternativa.

In tale scelta, Aliki Andris, segretaria del produttore della casa discografica, è stata decisiva. La donna ha avuto infatti l’intuizione riguardo il nuovo nome. Propose infatti di trarre ispirazione dal noto Winnie The Poooh, l’orsetto nato dalla penna di Alan Alexander Milne. La Andris era fan del personaggio immaginario, per cui propose l’idea, che evidentemente piacque. E, come dimostrato dal successo ottenuto dalla band, si rivelò vincente. I Pooh in seguito ne parlarono, affermando:

I nostri omonimi stavano per pubblicare il loro primo 45 giri. La segretaria di Sascia, proprietario della nostra casa discografica, era una ragazza inglese. È cresciuta insieme ai racconti scritti da Alan Alexander Milne, scrittore nato nel 1882 e morto nel ’56. Lui è stato l’autore dell’orsacchiotto Winnie The Pooh e delle sue avventure. Ci propose di chiamarci proprio Pooh perché era un bell’orsacchiotto. A quei tempi, in Italia non lo conosceva nessuno. Ma era un nome molto insolito, suonava bene, il cartone animato ancora non era stato realizzato. Così decidemmo di chiamarci Pooh“.

 

Lorenzo Cosimi

  • Cinema e tv

    Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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