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Covid, a Londra troppi contagi: vietato vedersi con gli amici al pub e a casa

La pandemia da coronavirus viaggia a ritmi sempre più rapidi nel Regno Unito. Nel Paese la situazione sta precipitando, tanto che sono in arrivo nuove e severe normative nel tentativo di frenare i contagi. Già da settimane il governo del premier Boris Johnson sta avvertendo la popolazione che la crescita dei nuovi casi ogni giorno – in termini di migliaia – rischia di diventare esplosiva. Occorre osservare le regole, è il monito divenuto un mantra anche sui media. Ciò non basta tuttavia a risparmiare in queste ore la capitale Londra da conseguenze serie in termini di nuove misure restrittive.

La capitale dell’Inghilterra passerà infatti al livello di “allerta alta” a partire da sabato prossimo 17 ottobre a mezzanotte. Fra quarantott’ore, in pratica. È un conto alla rovescia quello che scatta adesso. Londra raggiungerà il (triste) secondo livello di allerta nella scala delle restrizioni imposte dal premier britannico Johnson. Le restrizioni coinvolgeranno 9 milioni di persone. Le norme prevedono che sabato scatti anche il divieto di incontri non solo con amici e conoscenti ma anche con familiari e parenti che non vivono già insieme. Inoltre, il divieto non è solo in casa ma in tutti i posti al chiuso.
Secondo il sindaco della città Sadiq Khan, “nessuno desidera una stretta sulle misure ma sono necessarie per difendere i cittadini”. Nel Regno Unito, del resto, la situazione si sta aggravando pesantemente. Gli infetti dall’inizio della pandemia sono stati oltre 657mila e i decessi più di 43mila. ll nuovo sistema di regole restrittive anti Covid prevede a oggi tre livelli di allarme – medio, alto e molto alto – oltre al mantenimento della “Regola del sei”. La norma valida sia per gli incontri nelle abitazioni che nei giardini privati. Nel Regno Unito, le attività lavorative e commerciali potranno continuare ad operare, ma nel rispetto delle regole di sicurezza anti Covid. Mentre rimarranno chiusi discoteche e altri locali simili. Per gli esercizi commerciali che vendono cibo e alcolici all’interno dei propri locali sarà imposta la chiusura tra le 22 e le 5, mentre per le attività takeaway sarà consentita la vendita anche dopo le 22. Scuole, università e luoghi di culto rimarranno aperti, così come continueranno a essere consentiti matrimoni e funerali, ma con un limite al numero dei partecipanti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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