L’influencer più famosa d’Italia Chiara Ferragni e il rapper Fedez sono la coppia più chiacchierata e seguita a livello nazionale. Dalla loro unione è nata l’etichetta dei “Ferragnez” e, da quando hanno allargato la famiglia con la nascita del piccolo Leone, le loro avventure quotidiane sono diventate un appuntamento fisso da seguire sui loro social personali. Casa Ferragnez vanta migliaia di followers che sono sempre più affezionati alle loro avventure. Di recente la nota influencer ha preso una decisione che riguarda la sua società. Chiara Ferragni nel suo successo è stata affiancata da un imprenditore pugliese e precisamente di Barletta. Importanti novità sono arrivate per gli affari della influencer.
Chiara Ferragni: una separazione che costa 4 milioni
L’azienda di Barletta gestita da Pasquale Morgese è subentrata nel 2018. Lo stesso anno in cui uscì dagli affari della Ferragni l’ex socio ed ex fidanzato Riccardo Pozzoli che era stato presente sin dagli esordi di “The Blonde Salad”. Pasquale Morgese sembrerebbe che fosse socio di Tbs del 45% producendo scarpe e accessori a Barletta. L’imprenditore pugliese risulterebbe essere stato socio anche del 27% di “Serendipity“, la società che gestisce il marchio della Ferragni. I ricavi da questa collaborazione sembrerebbero essere stati davvero fruttuosi. Secondo alcune fonti il bilancio del 2019 ammonterebbe a circa 450 mila euro e i ricavi a 6,4 milioni di euro. Nonostante le entrate redditizie Chiara Ferragni avrebbe deciso di recidere il contratto con Pasquale Morgese e le sue aziende.
I motivi di questa scelta non sono ancora chiari ma la buona uscita dalla società della Ferragni comporterebbe una penale che ammonta a 4 milioni. Un divorzio d’affari dunque che ha un prezzo che non passa inosservato. Il nuovo piano industriale del marchio della Ferragni prevede la collaborazione con l’azienda milanese “Swinger International” di Thomas Facchini e Sara Cavazza. L’azienda di Barletta nel frattempo può puntare sull’altra collaborazione avviata con Elettra Lamborghini.
