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Singapore, il primo store galleggiante di Apple è come il Pantheon di Roma

Un futuristico negozio galleggiante a Singapore, sul lungomare della città. È l’Apple Marina Bay Sands, della Apple, ispirato nelle forme al Pantheon di Roma. Lo store inaugurerà il 10 settembre, ubicato su uno specchio d’acqua dove in precedenza si trovava il nightclub Avalon. Con l’annuncio sul suo sito l’azienda ha divulgato nuove foto dello Store e ha svelato alcuni interessanti dettagli sul suo progetto.

Sala riunioni sottomarina

Apple Marina Bay Sands offre una vista panoramica a 360 gradi della metropoli asiatica e del suo spettacolare skyline ed è composto da una struttura a cupola interamente in vetro. La cupola del primo Store galleggiante di Apple viene definita come un’opera unica nel suo genere. È composta da 114 pezzi di vetro collegati tra loro da soli 10 montanti verticali. Nella parte superiore della sfera, proprio come nel Pantheon a Roma, c’è un oculo che permette l’ingresso della luce. Sotto la cupola c’è un livello inferiore. Che ospita la “prima sala riunioni sottomarina” di Apple.

Si parlano 23 lingue diverse

L’Apple Store galleggiante è il terzo punto vendita Apple di Singapore, dopo il primo nel 2017 e l’Apple Jewel Changi Airport, con oltre cento impiegati che parlano undici lingue diverse. Secondo quanto comunicato dal colosso statunitense, il team dell’Apple Marina Bay Sands sarà composto da 148 dipendenti in grado di parlare 23 diverse lingue. “Non potremmo essere più entusiasti di aprire l’incredibile Apple Marina Bay Sands a Singapore, sulla base del nostro impegno per questo luogo speciale iniziato più di 40 anni fa”, ha dichiarato Deirdre O’Brien, Senior Vice President Retail + People di Apple. “Il nostro team è pronto ad accogliere questa comunità nel nostro nuovo negozio e fornire l’assistenza e il supporto che i nostri clienti in tutto il mondo amano”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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