Costantino Vitagliano vs Lucignolo: “Questa volta non lascio correre…”
Una delle doti di Costantino Vitagliano è la capacità di non prendersi troppo sul serio e non prendere troppo sul serio neppure gli altri. Da quando ha conosciuto la notorietà – e ormai sono passati diversi anni – se n’è sentite dire di tutti i colori. In senso negativo e positivo. Ma non ha mai avuto reazioni eccessive: sorride, strizza gli occhi blu e va bene così. Stavolta, però, no. Stavolta Costa s’è arrabbiato sul serio. Con chi? Con il team di Lucignolo, a proposito del servizio mandato in onda nella serata di ieri (26 gennaio) e dedicato a The Lady, nuovo lungometraggio di Lory Del Santo, di cui lui è protagonista.
“E’ stata ridicolizzata la mia professionalità – sbotta l’ex tronista – montando ad arte un servizio lontano dalla realtà. Il mio ritardo? Di dieci minuti e non di un’ora. La definizione del mio ruolo tra comparsa e attore? Se la giornalista non capisce neanche la battuta, non è certo colpa mia. L’episodio delle chiavi della moto, per cui non saprei neanche accendere una due ruote? Le chiavi non erano nel cruscotto, mi sono state date in un secondo tempo, quando poi l’ho accesa. Il casco? Non era della mia taglia… E potrei andare avanti…“.
Fa sapere poi che la troupe l’ha inseguito bombardandolo di domande nonostante avesse negato con chiarezza qualsiasi intervista; quanto alla collaborazione con la Del Santo, sottolinea il proprio entusiasmo e la propria gratitudine. E poi continua a togliersi sassolini dalle scarpe. “Nel servizio di Lucignolo non dico neanche una battuta? Se la giornalista fosse venuta negli altri giorni di riprese, avrebbe sentito la mia voce. Mancava un’unica scena, quella in esterna e, dato il brutto tempo, siamo riusciti a girarla solo alcuni giorni dopo“.
Costantino condanna “il tono ironico assunto dalla giornalista sulla mia frase che lavoro solo se mi pagano. Non dovrebbe essere così per tutti?” e ribadisce un amaro concetto: “Con la redazione di Lucignolo non è cambiato nulla in questi anni: continuano a massacrarmi senza tra l’altro riconoscermi il diritto di replica“.
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