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Perché si chiama Coronavirus? Perché si chiama Covid-19? Cosa si vede al microscopio

Perché si chiama Coronavirus? Perché si chiama Covid-19? Sono due termini che ormai ripetiamo continuamente. Da mesi fanno parte del nostro lessico quotidiano, riempiono i giornali, la tv e le nostre conversazioni in famiglia. Ma da cosa nascono queste definizioni?

Perché si chiama Coronavirus? 

Per capire perché parliamo di Covid-19 e Coronavirus, bisogna partire dalla seconda definizione. La scelta del nome del virus che ci ha cambiato la vita negli ultimi mesi – e che purtroppo continuerà ad influire nel nostro futuro – è tutta nella sua natura. Il nome è dato proprio dall’aspetto del virus che, guardandolo al microscopio, ha le sembianze di una corona. La definizione è stata scelta per la prima volta l’11 febbraio 2020, a distanza di qualche settimana dall’esplosione dell’epidemia in Cina.

Va detto che il termine Coronavirus si riferisce in modo più ampio ad una vasta famiglia di virus: quelli che causano malattie respiratorie di media o grave portata, dunque a partire dal comune raffreddore fino alla SARS (Sindrome respiratoria acuta grave). Questi virus – compreso il ‘corona’ – sono accomunati dall’aspetto simile a quello di una corona (se osservati al microscopio).

Perché si chiama Covid-19?

Dunque, a partire dalla definizione del virus Coronavirus, ecco come si spiega anche il nome Covid-19, cioè della malattia provocata dal coronavirus. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stabilito una sigla composta da più elementi. CO (“corona”)VI (“virus”)D (malattia, dall’inglese “disease”)19 (l’anno in cui è stata individuata ed identificata, cioè alla fine del 2019).

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