Flavio Insinna in lacrime per un messaggio: “Mia mamma è ricoverata”
Momento di grande commozione per Flavio Insinna dopo aver letto la mail di una sua fan che ha raccontato di avere la mamma ricoverata. Il conduttore, visibilmente emozionato ha quindi salutato le due donne e ringraziato tutto il personale sanitario che sta combattendo in prima linea contro il coronavirus.
Flavio Insinna commosso per una fan: “Mia mamma è ricoverata…”
A causa dell’emergenza sanitaria sono tantissimi i programmi televisivi che sono stati cancellati o rimandati. Di alcuni, invece, si stanno mandando in onda le repliche e tra questi anche dell’Eredità, condotto da Flavio Insinna. Per lanciare le puntate, però, il conduttore ha deciso di anticiparle con dei videomessaggi che registra lui stesso dalla propria abitazione.
Nel video trasmesso ieri, Insinna ha esordito:
“Prima di giocare con L’Eredità, stasera vi voglio leggere una mail che mi ha lasciato senza parole. Ciao Flavio, sono Angela. Mia mamma si chiama Tina, ha 93 anni ed è ricoverata in un centro anziani in provincia di Campobasso. Lei e tutti gli altri ospiti della struttura seguono sempre L’Eredità e sarebbero felici se tu li salutassi“.
Poi ha proseguito: “Ancora una volta voglio dire grazie a loro, ma anche a Tina e a tutti gli altri ospiti di questo centro anziani. Vi vogliamo bene”.
Prima di lanciare la puntata dell’Eredità, ha quindi concluso: “Lo so, è troppo poco, forse niente, ma ve lo giuro, è affetto sincero, perciò ve lo ripeto: vi vogliamo bene!“.
Flavio Insinna nella bufera: “Lui può permettersi di stare a casa”
In questo periodo di emergenza sanitaria anche Flavio Insinna ha voluto mandare un messaggio a di solidarietà, invitando tutti a rimanere a casa. C’è stato qualche utente, però, che non ha apprezzato i suoi appelli. Nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus, infatti, sono tante le persone che devono recarsi a lavoro e proprio questi hanno ricordato al conduttore che quotidianamente rischiano il contagio:
“Lui può permettersi di stare a casa ma loro no perché devono andare tutti i giorni in fabbrica”.